«Convocare i pastori nella Commissione Attività produttive per poi mettergli il bavaglio non può dirsi una gestione saggia delle vertenze sollevate dal mondo agropastorale. Gli accordi presi la scorsa settimana dal Presidente del Consiglio, i capigruppo e la delegazione dei manifestanti erano chiari: affrontare e discutere le questioni in Commissione con tutte le parti, compresa quella dell’Assessore all’Agricoltura. Invece, non solo il Presidente della Commissione non ha convocato per tempo la seduta promessa, ma per giovedì prossimo invita l’Assessore all’Agricoltura a illustrare liberamente la sua versione dei fatti sulla PAC 2023-2027 e su tutte le problematiche del comparto agropastorale regionale, senza però che la delegazione dei pastori possa pronunciare una sola parola.»
Lo dichiara il consigliere regionale dei Progressisti, Gianfranco Satta, che aggiunge: «“Zitti e buoni”, perché qualcuno ritiene, gravemente, che i pastori non abbiano da esporre un proprio punto di vista sulla problematiche innescate dalla siccità, dalle zoonosi, dalle invasione delle cavallette, e su tutti gli argomenti trattati dalla Commissione insieme agli esponenti della Giunta e ai rappresentanti delle agenzie agricole»,
«È una vergogna e l’ennesima presa in giro ai lavoratori di questo settore che stanno pagando un durissimo prezzo delle crisi innescate in questi anni, dalla pandemia agli aumenti delle materie prime, sempre affrontate in solitudine perché totalmente abbandonati da chi governa la Regione», conclude Gianfranco Satta.
Antonio Caria