Vernaccia e muggini, erbe profumate, l’olio a km 0 e poi i dolci con is pabassinusu: ricette, curiosità ed un’esplosione di gusto sono stati i protagonisti della seconda edizione di Nuracque.
A suggellare la tre giorni sono stati i momenti legati all’enogastronomia con la grande festa del pescato della laguna e le degustazioni nelle corti degli edifici storici ma anche le visite delle scolaresche, importante momento culturale per trasmettere ai più piccoli le conoscenze legate al mondo delle lagune circostanti e del territorio in cui vivono.
«Nuracque ha centrato l’obiettivo prefissato di porre all’attenzione della popolazione e degli addetti ai lavori, l’importanza di un turismo alternativo di impronta esperienziale, rispetto alla classica vacanza balneare. Le esperienze proposte – ha aggiunto Renzo Ponti, sindaco di Nurachi -, come sempre tutte a numero chiuso, sono state vendute per la quasi totalità, riscontrando la presenza, tra i partecipanti di numerosi operatori turistici, che hanno voluto scoprire e studiare le esperienze proposte durante la tre giorni, in un territorio poco battuto dai grandi tour operator che organizzano viaggi in Sardegna.»
Escursioni lungo le vie del paese ma anche sull’acqua, in sup o in kayak, complice il bel tempo: l’offerta culturale e sportiva di Nuracque è stata apprezzata dai tanti visitatori provenienti da tutta la Sardegna.
A detta di Marco Sideri, presidente dell’Associazione internazionale Città della Terra Cruda: «Questa seconda edizione si chiude con un buon successo. Il pubblico ha dimostrato ancora una volta di gradire gli eventi legati al turismo esperienziale, come associazione ci sentiamo sempre più motivati a promuovere questo tipo di eventi proprio per coinvolgere la popolazione alla scoperta dei saperi locali che sono diffusi nei nostri comuni. Sarà molto importante continuare su questa strada e limare gli ostacoli affinché si crei un circuito virtuoso che duri tutto l’anno».
Antonio Caria