«L’Atto aziendale presentato dalla Asl Gallura appare calato dall’alto e volutamente generico sia sotto l’aspetto della pianificazione che della sua attuazione pratica. Sono numerosi gli aspetti ancora fumosi e privi di dettaglio che caratterizzano il documento che dovrebbe descrivere l’organizzazione e il funzionamento della Asl 2 individuando in esso le strutture operative dotate di autonomia gestionale, come i Dipartimenti, le Strutture Complesse, le Strutture Semplici Dipartimentali. Ad una prima lettura non sono evidenti le migliorie che apporterebbe ad un territorio fortemente penalizzato che continua a sopportare gravissime carenze che si ripercuotono sul diritto alla salute dei cittadini galluresi.»
Lo dichiara il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Roberto Li Gioi. «L’introduzione di “Case di comunità” e “Infermieri di famiglia”, sulla carta, è sicuramente una proposta innovativa e apprezzabile, tuttavia, non è chiaro per nulla su quali basi numeriche tali strutture debbano operare – aggiunge Roberto Li Gioi –. La generalizzata penuria di personale sta continuando ad avere come conseguenza il verificarsi di episodi critici e talvolta drammatici».
«Senza una risposta concreta, nero su bianco, a questi quesiti i ventisei sindaci della Gallura sono impossibilitati ad esprimere un parere positivo, in quanto sarebbero complici di qualcosa di cui non conoscono i reali contenuti. Pertanto, ritengo fondamentale che l’Asl provveda in tempi brevissimi a redigere una dettagliata integrazione all’Atto che chiarisca in modo inconfutabile quali saranno i reali benefici di questa riforma – conclude Roberto Li Gioi -. Si assiste inoltre a una duplicazione di diverse strutture complesse ospedaliere che si fa molta fatica a comprendere. Su quali parametri sono state strutturate? E’ stata fatta una corretta analisi costi/benefici? Soltanto quando si saranno diradate tutte le nubi che incombono su questo Atto, sarà possibile sostenere politicamente una riforma che non può limitarsi ad una ristrutturazione di facciata.»
Lo dichiara il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Roberto Li Gioi. «L’introduzione di “Case di comunità” e “Infermieri di famiglia”, sulla carta, è sicuramente una proposta innovativa e apprezzabile, tuttavia, non è chiaro per nulla su quali basi numeriche tali strutture debbano operare – aggiunge Roberto Li Gioi –. La generalizzata penuria di personale sta continuando ad avere come conseguenza il verificarsi di episodi critici e talvolta drammatici».
«Senza una risposta concreta, nero su bianco, a questi quesiti i ventisei sindaci della Gallura sono impossibilitati ad esprimere un parere positivo, in quanto sarebbero complici di qualcosa di cui non conoscono i reali contenuti. Pertanto, ritengo fondamentale che l’Asl provveda in tempi brevissimi a redigere una dettagliata integrazione all’Atto che chiarisca in modo inconfutabile quali saranno i reali benefici di questa riforma – conclude Roberto Li Gioi -. Si assiste inoltre a una duplicazione di diverse strutture complesse ospedaliere che si fa molta fatica a comprendere. Su quali parametri sono state strutturate? E’ stata fatta una corretta analisi costi/benefici? Soltanto quando si saranno diradate tutte le nubi che incombono su questo Atto, sarà possibile sostenere politicamente una riforma che non può limitarsi ad una ristrutturazione di facciata.»
Antonio Caria