“Ottone Bacaredda e il sogno della città nuova. Cagliari tra Ottocento e Novecento” è il titolo del progetto che l’assessorato della Cultura e Spettacolo del comune di Cagliari propone in città tra novembre e dicembre per ricordare l’importante figura storica del sindaco che fu alla guida dell’amministrazione comunale per ben cinque legislature e che diede avvio a una grande opera di modernizzazione cittadina a cavallo tra ‘800 e ‘900.
Un ricco programma di iniziative che vede coinvolto direttamente l’Assessorato affiancato da numerose associazioni e che propone mostre di arti visive, proiezioni di immagini storiche, convegni, visite guidate, attività laboratoriali creative e letterarie, spettacoli teatrali e musicali, sfilate di costumi storici e automobili d’epoca e originali produzioni radiofoniche, che coinvolgeranno tutti in una grande festa collettiva, partecipata e aperta a tutti.
«L’obiettivo – dice l’assessora della Cultura, Maria Dolores Picciau – è quello di rinnovare la memoria di questo illustre intellettuale, ritrovare la sua personalità e quelle vicende politiche, sociali e culturali che animarono Cagliari tra fine Ottocento e inizi del Novecento, con l’affermazione della borghesia locale e la sua visione di sviluppo.»
Un ricco programma di iniziative che vede coinvolto direttamente l’Assessorato affiancato da numerose associazioni e che propone mostre di arti visive, proiezioni di immagini storiche, convegni, visite guidate, attività laboratoriali creative e letterarie, spettacoli teatrali e musicali, sfilate di costumi storici e automobili d’epoca e originali produzioni radiofoniche, che coinvolgeranno tutti in una grande festa collettiva, partecipata e aperta a tutti.
«L’obiettivo – dice l’assessora della Cultura, Maria Dolores Picciau – è quello di rinnovare la memoria di questo illustre intellettuale, ritrovare la sua personalità e quelle vicende politiche, sociali e culturali che animarono Cagliari tra fine Ottocento e inizi del Novecento, con l’affermazione della borghesia locale e la sua visione di sviluppo.»
Antonio Caria