Andrà in scena a Galtellì, Onifai e Loculi dal 27 al 31 dicembre, il festival Sos Arrastos de Grassia. Si inizierà il 27 alle 19.30 a Galtellì, il borgo che la scrittrice Grazia Deledda scelse per ambientare il suo romanzo più celebre Canne al vento, con un rassegna fondata sul canto popolare liturgico e paraliturgico delle Confraternite di Galtellì e sull’organo costruito dal celebre organaro Geronimo Baffi nel 1729. “L’organo ritrovato” questo il titolo dell’appuntamento, propone un itinerario fatto di parole e musica intorno all’organo settecentesco di scuola napoletana della chiesa parrocchiale del Santissimo Crocifisso. Un percorso che si snoderà attraverso la storia dell’organo in Sardegna, le figure dei costruttori e i repertori musicali fra scrittura e oralità. Ci accompagneranno in questo viaggio l’etnomusicologo Roberto Milleddu, docente del Conservatorio di Musica Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari, l’organista Sara Pirroni e Sos Cantores de Garteddi.
La serata è organizzata in collaborazione con il Laboratorio organi Storici (LabOs) e l’Associazione Musica Sacra di Alghero.
Il 28 dicembre alle 19.30 il festival farà tappa nella chiesa di San Sebastiano, ad Onifai, per un concerto dal titolo “Te deum laudamus”. Il coro Voches ‘e ammentos diretto dal maestro Pietro Marrone aprirà la serata con l’esecuzione di un breve programma cui seguirà il quartetto vocale di Trento “Allegri Penitenti”, guidato dal maestro Enrico Correggia che eseguirà un interessante e coinvolgente programma di musica medievale e rinascimentale .
Il 28 dicembre alle 19.30 il festival farà tappa nella chiesa di San Sebastiano, ad Onifai, per un concerto dal titolo “Te deum laudamus”. Il coro Voches ‘e ammentos diretto dal maestro Pietro Marrone aprirà la serata con l’esecuzione di un breve programma cui seguirà il quartetto vocale di Trento “Allegri Penitenti”, guidato dal maestro Enrico Correggia che eseguirà un interessante e coinvolgente programma di musica medievale e rinascimentale .
Il giorno seguente si andrà a Loculi, la terza serata del festival sarà dedicata alla rassegna di canto popolare “A ora silentziosa”. Nella Domo de sas artes e de sos mestieris del paese, a partire dalle 19:30, si alterneranno il Tenore San Gavino di Oniferi e degli artisti del canto alla Logudoresa: le voci Emanuele Bazzoni e Franco Dessena, Claudio Dessena alla fisarmonica e Nino Manca alla chitarra. La manifestazione chiuderà i battenti la mattina del 31 dicembre, partenza alle ore 10:00 nella basilica di San Pietro, con Passeggiando con Grazia, iniziativa nel corso della quale Canne al vento riprenderà vita grazie ad un tour nei luoghi della narrazione, animato dalla voce narrante di Angela Saggia e dalle spiegazioni di Giuseppina Solinas.
«Con questa rassegna che cade a ridosso delle festività natalizie abbiamo voluto offrire al pubblico che ci segue da anni un’offerta culturale e musicale ancora più ampia. L’interessante epilogo di Arrastos, il primo nella sua nuova veste di festival, si chiude sulla traccia del narrato deleddiano con un forte richiamo alla tradizione canora di ispirazione popolare in rapporto alla musica colta», ha detto la direttrice artistica Franca Floris. Per Giovanni Vacca, presidente dell’associazione, i quattro appuntamenti confermano non solo la volontà di proseguire nel solco del tributo alla Deledda ma anche la nuova ed efficace collaborazione con tutti gli attori del territorio.
«Non è un caso – ha sottolineato Giovanni Vacca – che per questa seconda parte del festival abbiamo voluto coinvolgere anche i centri vicini di Onifai e Loculi, i cui amministratori, sul solco della Fondazione Sardegna, del Comune di Galtellì e di altri importanti partner artistici e istituzionali, hanno aderito con grande disponibilità a questo progetto. Un progetto che continua a evolversi di nuovi importanti contenuti e collaborazioni di rilievo nazionale e internazionale.»
Antonio Caria