Il settore orticolo sardo è in crisi. L’allarme è stato lanciato da Coldiretti Sardegna, a Cagliari, nel corso di un’assemblea a cui hanno preso parte circa 400 agricoltori e diversi rappresentanti della grande distribuzione organizzata oltre ad assessori e consiglieri regionali e sindaci. Dati impietosi. In quindici anni il settore rappresentato da circa 4.200 agricoltori ha perso il 52% degli ettari. Negativa anche l’incidenza del valore del settore sul totale dell’agricoltura sarda oggi fissato al 19,32% era 23,8 per cento nel 2006.
«Dati che confermano il grido di allarme lanciato dagli agricoltori – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu – che stanno subendo un ulteriore colpo pesantissimo a causa del caro prezzi generalizzato, le continue e sempre più frequenti perdite dovute ai cambiamenti climatici ed una filiera distorta che penalizza sempre gli anelli più deboli,
Dalla crisi si emerge con la collaborazione e le proposte concrete. È quanto stanno facendo gli attori della filiera orticola sarda.»
«È fondamentale costruire protocolli produttivi tra filiere affinché la Regione possa costruire attorno tutti questi percorsi – evidenzia Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna -. Inoltre occorre pensare, in stagioni come queste, a come gestire il surplus produttivo, magari attraverso un sostegno mirato ad uno stabilimento che possa assorbire le merci fresche in eccesso trasformandole.»
Antonio Caria