La prossima legge finanziaria è stata oggetto di un incontro, presieduto dal presidente del Consiglio Michele Pais, fra i capigruppo ed i vertici delle organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil.
Il primo intervento è stato quello della segretaria della Uil Sardegna Francesca Ticca, secondo la quale la manovra avrebbe dovuto essere più condivisa. In materia di lavoro, ha precisato, occorre a nostro giudizio uno sforzo maggiore. Sul piano generale, ha concluso Francesca Ticca, emerge la necessità di un progetto complessivo di sviluppo, che parta fra l’altro dalla revisione dell’autosufficienza della Sardegna in campo sanitario perché il peso del settore sul bilancio regionale (circa il 50%) non è più sostenibile.
Fausto Durante, segretario della Cgil sarda, ha sottolineato che il quadro economico, caratterizzato da un preoccupante calo del potere d’acquisto di stipendi e salari e dal peso dell’inflazione, richiede interventi decisi, soprattutto in materia di lavoro, che nella finanziaria non sono sufficienti. La sanità è un problema sempre più grave sia per gli utenti che per il personale, ha aggiunto, mentre la politica industriale appare troppo condizionata dai grandi “players” dell’energia e non si intravede, oltre l’emergenza, un programma chiaro, di investimento verdi e sostenibili. Lo spopolamento, altro tema di grande importanza per la Regione, è affrontato a giudizio di Durante “in continuità” con le esperienze precedenti, che non hanno prodotto risultati apprezzabili e, infine, ha concluso, manca nella finanziaria ogni riferimento alla parità di genere, nel lavoro e nell’occupazione.
In generale, ha osservato il segretario generale della Cisl Franco Carta, la manovra appare fortemente limitata dalle spese obbligatorie, sanità in primo luogo, che liberano un volume manovrabile di risorse di appena 200-250 milioni. Riteniamo perciò, ha proseguito, che il peso eccessivo della sanità sul sistema regionale debba essere al centro di una profonda riflessione del Consiglio regionale, perché nella situazione attuale sono in gioco da una parte il diritto dei sardi alle pari opportunità in tema di salute e, dall’altra, la stessa autonomia economica e finanziaria della Regione. Franco Carta ha poi illustrato ai capigruppo un pacchetto di proposte dettagliate del sindacato, riguardanti sanità (liste d’attesa, strutture convenzionate, formazione degli oss), politiche sociali (fondo di non autosufficienza, legge 162/98), povertà ed istruzione (strutture scolastiche, tempo pieno, dimensionamento), auspicando una maggiore velocità della spesa regionale accompagnata dalla semplificazione delle procedure, in modo da sostenere le ripresa dell’economia regionale.
Successivamente hanno preso la parola i rappresentanti dei gruppi: Valter Piscedda (Pd), Francesco Agus (Progressisti), Eugenio Lai (Alleanza Europa verde), Alessandro Solinas (M5S) e Michele Cossa (Riformatori).
Il presidente Michele Pais, nelle conclusioni, ha ringraziato le organizzazioni sindacali per l’analisi svolta sulla legge finanziaria e per la qualità della proposte presentate, ricordando però che è la prima volta in cui le stesse proposte vengono formulate ad un giorno di scadenza dal termine per gli emendamenti. Le valuteremo con la massima attenzione, ha assicurato Michele Pais, anche se alcune di queste richiedono indubbiamente approfondimenti e verifiche, legati in parte alla stessa struttura della finanziaria, tale da non esplicitare in alcuni casi la precisa collocazione delle risorse inserite nei vari capitoli, oggetto di programmi successivi predisposti dalla Giunta.