«In assenza di un percorso di condivisione con la città si viene a conoscenza di un progetto industriale di “parco fotovoltaico galleggiante”, da installare al di fuori della diga foranea del porto industriale e che occuperebbe, sempre stante le notizie di stampa, la considerevole superficie di specchio acqueo di circa trenta ettari.»
Iniziano così le perplessità del Partito Sardo d’Azione sezione Antonio Simon Mossa di Porto Torres guidata dal segretario Adriano Solinas circa alcune notizie trapelate nei giorni scorsi in città e riprese dalla stampa.
«Perché questi impianti, in genere, vengono installati all’interno di laghi artificiali o bacini idroelettrici chiusi? – prosegue Adriano Solinas –. Cosa ha portato a progettare un tale sistema di produzione di energia proprio alla diga foranea, esposta ai venti predominanti di maestrale e grecale? Quali sono gli studi preliminari che accompagnano il progetto e perché non sono stati programmati incontri pubblici propedeutici, a livello locale e regionale, per valutarne proponibilità ed efficacia? E se sono stati organizzati, perché la comunità turritana non ne è stata posta a conoscenza? Siamo una Regione autosufficiente sul piano energetico. Produciamo energia per quasi il 40% in più rispetto alle esigenze regionali. La installazione di un parco fotovoltaico di 30 ettari sarà pertanto destinato all’esportazione dell’energia nella penisola?»
Adriano Solinas si chiede anche come «questo progetto di parco fotovoltaico offshore influenzerà le politiche energetiche della termocentrale EP di Fiumesanto». In conclusione il segretario della sezione sardista chiede una «una condivisione pubblica che coinvolga tutta la comunità, gli enti interessati e l’amministrazione turritana».
Antonio Caria