L’edizione 2023 dell’installazione sulla scalinata della chiesa di Santa Lucia sarà realizzata, per la seconda volta, dall’artista Giorgio Casu, Alice è il nome del personaggio al centro dell’opera ideata dal pittore di San Gavino Monreale per rappresentare il tema “Una scalinata per la pace” indicato dalla delegata alla Cultura Valentina Geromino per i partecipanti al bando lanciato lo scorso gennaio. L’opera si chiamerà “Condivisione” e verrà svelata in occasione della settimana di Pasqua quale protagonista del centro storico di Arzachena per tutto il 2023.
Dopo aver vinto il concorso di idee bandito dal Comune nel 2021 con l’opera “l’Albero della vita”, Casu ha ideato un nuovo progetto per Arzachena che gli è valso l’aggiudicazione da parte della commissione.
«Giorgio Casu ha conquistato la notorietà grazie a interventi di arte urbana realizzati in tutta l’Isola e a partecipazioni ad esposizioni di livello internazionale. Siamo entusiasti di vederlo all’opera ad Arzachena ancora una volta dopo il grande successo di visitatori che ha portato nel centro storico con il progetto del 2021 – ha dichiarato la delegata della Cultura, Valentina Geromino -. C’è molta attesa e curiosità per questo nuovo intervento che si è consolidato nel tempo come un appuntamento artistico-culturale irrinunciabile per rianimare il centro storico. L’installazione diventa anche strumento per trasmettere messaggi ricchi di significato alla comunità e ai visitatori di tutto il mondo, che scelgono da sempre la nostra destinazione per le vacanze.»
“Condivisione” verrà realizzata nel mese di marzo come dipinto su 74 tavole in legno e sarà inaugurata prima di Pasqua.
«Ho deciso di trattare il tema della pace rappresentando una delle figure che hanno caratterizzato il mio lavoro negli ultimi anni: Alice. Insieme ai conflitti che stanno attanagliando il mondo in una morsa di rancore insoluta esiste un’altra guerra, quella per il diritto di esistere nella diversità – ha aggiunto Giorgio Casu -. Così, ho scelto di raffigurare una ragazza con un libro in mano lungo la scalinata.Qui, Alice è una donna che non ha paura di mostrare le proprie passioni e la ricerca della propria identità. Questa ricerca dovrebbe essere un diritto assoluto e non un lusso, o una negazione culturale. Con questo diritto arriva anche il dovere della capacita di rapportarsi all’altro, diverso o simile, per cercare una via comune di pace e integrazione nel mondo che condividiamo. Ho chiamato quest’opera “condivisione” perché è una prerogativa e non un sogno, almeno nel mondo di Alice.»
Antonio Caria