«L’incontro da me convocato sui temi delle vertenze energetiche e industriali, alla presenza dei sindacati, del mondo imprenditoriale e dei principali players energetici, ha fatto emergere ancora una volta la strategia della Regione, che è chiara ed è indirizzata alla tutela degli interessi delle imprese e delle famiglie sarde, ed è frutto di una costante condivisione con tutti gli attori in campo.»
Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria Anita Pili, che risponde alle critiche avanzate dalle organizzazioni sindacali.
«Dichiarazioni – aggiunge l’assessore Anita Pili -, lontane da quanto sinora manifestato e sottoscritto dalle stesse sigle sindacali nei verbali di agenda industria. Non risponde al vero che questo governo regionale non abbia una visione strategica: essa è stata costruita proprio facendo sintesi delle posizioni portate al tavolo, anche dalle sigle sindacali, insieme a Confindustria e CONFAPI e ai Sindaci dei territori coinvolti nell’ambito del percorso di elaborazione, da parte del governo nazionale, del DPCM energia, opportunamente impugnato dal Presidente della Regione proprio perché distante dalle richieste fatte dallo stesso tavolo di agenda industria. A partire dalla mancata intesa tra governo nazionale e regionale, per arrivare all’esclusione di 1/3 della popolazione sarda dalla perequazione del gas. È importante ricordare, prosegue l’assessore, che la situazione ereditata da questa giunta regionale parte proprio dalla mancata traduzione in legge del patto per la Sardegna Renzi-Gentiloni che garantiva, attraverso la metanizzazione dell’isola, condizioni di eguaglianza energetica per le nostre famiglie e le nostre imprese. Le polemiche lasciano dunque perplessi, perché questa giunta regionale ha lavorato nel pieno sostegno del rilancio industriale.»
«Dopo 7 anni d’attesa la Giunta Solinas ha sbloccato le autorizzazioni per il rilancio di Eurallumina, così come per la Sider Alloys che finalmente inizia la prima fase di ripresa – sottolinea Anita Pili -. Senza dimenticare il lavoro fatto per consentire ad altri player presenti sul territorio regionale di proseguire la propria attività senza creare nuovi disoccupati in aree territoriali già pesantemente ferite dalle crisi industriali.»
«È evidente che crisi ataviche trascinino un carico di tensione e incertezza, ma è importante non dimenticare che per restituire pari dignità al mondo produttivo sardo è necessario uno spirito di unità, lontano da divisioni politiche. Si pone con urgenza – conclude l’assessore Anita Pili -, l’esigenza di percorrere una strada comune per ottenere alla Sardegna risultati concreti che possano garantire condizioni di piena eguaglianza energetica con il resto delle Regioni d’Italia.»