“Donne scienza e innovazione per una Sardegna competitiva” è il tema dell’evento organizzato, oggi, dalla Commissione Regionale per le Pari Opportunità insieme a Sardegna Ricerche (Agenzia regionale per la ricerca e lo sviluppo tecnologico della Sardegna) e in collaborazione con il CRS4 (Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna) e le due Università degli Studi di Cagliari e Sassari, a Pula nella sala Auditorium del Parco Scientifico e Tecnologico della Sardegna. Un’occasione per approfondire il ruolo della ricerca in Sardegna, le opportunità offerte delle materie STEM come percorso di studio e ricerca per le giovani donne, e far conoscere alcune delle eccellenze sarde nella campo della ricerca e della tecnologia.
«Oggi, sono sempre di più le donne che in Sardegna lavorano nel campo della scienza portando avanti ricerche innovative. La promozione delle donne nella ricerca è una sfida importante per lo sviluppo della nostra terra. Il loro contributo, infatti, è essenziale per ampliare ulteriormente le prospettive nella ricerca scientifica. E’ nostro dovere creare sinergie tra le istituzioni per valorizzare e trattenere i nostri talenti, garantendo a tutti e a tutte la possibilità di esprimere il loro potenziale. Per crescere bisogna investire sempre di più in ricerca, innovazione e sviluppo sostenibile», ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, a margine del convegno.
E’ stata un’intensa giornata di confronto e dibattito per promuovere il ruolo della ricerca e dell’equità di genere, incoraggiare le studentesse ad intraprendere percorsi di studio tecnico-scientifico, rendendole consapevoli degli stereotipi culturali che scoraggiano questa scelta. Tra i temi trattati il “gender gap”, ovvero il divario tra uomini e donne che persiste negli ambiti più disparati della società. Ancor oggi, infatti, in Europa e nel mondo sussiste un considerevole divario di genere nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, le cosiddette materie STEM. Nel mondo, su 10 persone che si laureano in materie STEM solo 4 appartengono al genere femminile. (Fonte: report “WeSTEM for future 2022” WeWorld). Questo dato ha conseguenze importanti in termini di disparità di genere. Le materie Stem, infatti, sono solitamente quelle che offrono i percorsi di carriera più retribuiti e con maggiore stabilità.