La mortalità e la disabilità da trauma grave possono essere ridotte migliorando il processo di gestione sia sul piano clinico che su quello organizzativo con l’obiettivo di ridurre i tempi che intercorrono tra l’accesso al Pronto soccorso e l’efficace stabilizzazione del paziente, fino alla scelta del trattamento definitivo più appropriato.Saranno questi gli argomenti che verranno affrontati il prossimo 16 marzo, dalle ore 15.30 alle ore 19.30, durante il convegno dal titolo “Avviamento di un percorso verso la gestione organizzata del trauma grave”.L’incontro, che si svolgerà nell’aula magna della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di viale San Pietro, ha la finalità di sensibilizzare gli operatori che a vario titolo entrano in gioco nella gestione del paziente traumatizzato e come momento “simbolico” di inizio di un percorso di crescita condiviso.
Il convegno vedrà la partecipazione di alcuni dei massimi esperti italiani sulla gestione del trauma grave e sui protocolli organizzativi nelle situazioni di afflussi plurimi di traumi complessi, provenienti dal Grande ospedale metropolitano Niguarda di Milano.
Il professor Osvaldo Chiara svilupperà una relazione dal titolo “Il sistema integrato per l’assistenza al trauma: una storia lunga 40 anni”, seguiranno gli interventi del professor Federico Bove con una relazione dal titolo “Gestione in emergenza del trauma addomino-pelvico e del paziente polifratturato” e della dottoressa Federica Renzi con un intervento dal titolo “Moderni orientamenti nella gestione delle maxiemergenze”.
L’evento è organizzato dall’Aou di Sassari e il coordinamento scientifico è a cura del dottor Francesco Cudoni, direttore della struttura complessa di Traumatologia e ortopedia e del dottor Paolo Pinna Parpaglia, direttore della struttura complessa di Medicina d’accettazione d’urgenza, Pronto soccorso e Obi dell’ospedale Santissima Annunziata.
Le linee guida internazionali maggiormente accreditate (ATLS Advanced TraumaLife Support, American College of Surgeons Committee on Trauma) raccomandano che ogni ospedale sviluppi un percorso diagnostico-terapeutico dedicato e condiviso tra tutti gli specialisti coinvolti nella gestione del trauma grave, in considerazione delle risorse e delle competenze immediatamente disponibili ed eventualmente attivabili in tempi rapidi.
L’Aou di Sassari, come Dea di II livello, rappresenta l’ospedale di riferimento del centro nord Sardegna per il trauma complesso (chirurgico addominale, toracico, vascolare, neurochirurgico, e muscolo scheletrico). Per poter svolgere funzioni di Trauma Center deve essere raggiunta una precisa definizione delle caratteristiche organizzative e strutturali in grado di identificarlo come tale, con la consapevolezza che si tratta di un percorso di crescita intellettuale complesso che deve necessariamente coinvolgere tutti gli operatori interessati e che non può essere autoreferenziale.
Il convegno è organizzato con la collaborazione del servizio Formazione ricerca e sperimentazione clinica dell’Azienda ospedaliera.