Hanno preso il via, a Li Punti, nel Centro di Restauro e Conservazione della Soprintendenza di Sassari, le operazioni di riapertura delle casse contenenti i frammenti delle sculture di Mont’e Prama, chiuse quasi da un decennio.
Grazie all’accordo siglato tra il Ministero della Cultura e la Fondazione Mont’e Prama si è dato avvio al primo step, che prevede la redazione di un dettagliato inventario di tutti i frammenti conservati nei depositi, finanziato dal Segretariato regionale del MiC.
L’apertura delle prime casse è stata effettuata a cura della funzionaria restauratrice Charlotte Montanaro, della Soprintendenza di Sassari, alla presenza dei funzionari archeologi Alessandro Usai e Maura Vargiu (Soprintendenza Cagliari), Pina Corraine (Soprintendenza Sassari), della Direttrice della Fondazione Mont’e Prama Nadia Canu, che col gruppo di lavoro costituito da Valentina Leonelli, Alessandra Cabras e Rossella Palmieri condurranno le operazioni. L’assistenza logistica è a cura della ditta Sini.
“Oggi sono circa cinquanta le sculture esposte tra i due musei ma questo numero secondo gli esperti, con la ripresa del restauro e degli scavi nel sito, è destinato ad aumentare sensibilmente, raggiungendo e superando le settantacinque statue individuate – sottolinea la direttrice Nadia Canu -, speriamo quanto prima di poter riunificare tutte le prime cinquanta nel museo di Cabras e di procedere con il restauro parallelamente alla ripresa dello scavo per l’incremento del gruppo scultoreo.”
Antonio Caria