«Ma quale pienone. In Sardegna le prenotazioni non decollano e se la tendenza negativa non cambierà, si rischia il crollo peggiore della storia del nostro turismo.»
Così Roberto Deriu, consigliere regionale del Partito democratico, in risposta alle recenti dichiarazioni di Gianni Chessa, assessore regionale al turismo, in merito alle previsioni sulla stagione turistica 2020 in Sardegna.
«L’assessore Gianni Chessa parla di pienone sull’Isola dal 15 luglio fino a tutto il mese di agosto. Ritengo che si tratti di un’analisi infondata – dichiara Roberto Deriu -. Certo, rispetto alle previsioni di aprile e maggio, la situazione è cambiata, ma neppure il più distratto dei cittadini si sognerebbe di parlare di pienone, a fronte di un’allarmante carenza di prenotazioni e di dati che testimoniano tutt’altro.»
Nonostante l’estate sia ormai iniziata da quasi tre settimane, infatti, la stagione turistica in Sardegna fatica a partire. Le presenze rispetto al 2019 sono in netto calo in tutte le regioni, ma il dato negativo è proprio quello sardo, come si evince anche dai dati resi noti dal sindacato balneari, che certifica un -80% di presenze in Sardegna nel mese di giugno.
«Questa tremenda crisi ha fiaccato le nostre imprese e il comparto turistico è quello che ha pagato il prezzo più alto – aggiunge Roberto Deriu -. La Regione non ha risposto al nostro tempestivo grido d’aiuto per le imprese alberghiere costrette, a causa dell’emergenza sanitaria e dell’onda lunga delle cancellazioni, a ridurre e licenziare il personale e, in casi sempre più numerosi, a chiudere i battenti. Adesso la propaganda della Giunta regionale è inutile e, anzi, dannosa nei confronti dei poveri hotel costretti a rimanere chiusi e senza clienti. E, per aggravare il danno, è stata aggiunta la beffa con le iperboli dell’assessore Gianni Chessa – conclude Roberto Deriu -. Non servono oggi slogan, la Giunta regionale deve provvedere a salvare una stagione gravemente compromessa, e rifletta su quanto programmato in passato per non ripetere gli stessi errori in futuro.»