Venticinque dipinti della Collezione Comunale d’Arte, opere di alcuni dei protagonisti del ‘900 in Sardegna, lasciano i vari spazi nei quali sono custoditi e sul filo di una narrazione inedita. Tutto questo sarà esposto dal 12 maggio al 7 giugno nella Sala Duce di Palazzo Ducale. Il comune di Sassari e l’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi”confermano, così, una collaborazione, con lo scopo di dare seguito ai progetti didattici, trasformandoli in attivatori culturali sul territorio.
L’Istituzione cittadina guidata dal sindaco Nanni Campus, ha sposato felicemente un’iniziativa così fortemente orientata a valorizzare il patrimonio artistico – culturale della città e, nel contempo, a creare sinergie fra le istituzioni, intrecciando ulteriormente il ruolo dell’Accademia nel tessuto sociale, garantendo il supporto necessario alla realizzazione dei progetti, nel massimo della collaborazione.
Il progetto espositivo si inserisce nell’ambito delle attività del Laboratorio di Pratiche Curatoriali e Didattiche Museali del Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte dell’Accademia, finalizzato alla formazione specifica del curatore, con l’obiettivo, come riportato nel protocollo di intesa, «di formare operatori nel settore dell’arte contemporanea per una formazione specifica con taglio scientifico, nel campo della curatela e dell’organizzazione di mostre, eventi artistici e culturali e della didattica museale».
Passaggi di identità. Mutamenti visivi dalla Quadreria del comune di Sassari, questo il nome della mostra, curata dagli studenti del corso di museologia e storia dell’arte contemporanea dei professori Davide Mariani e Sonia Borsato, è affidata per gli aspetti relativi alla comunicazione e alla multimedialità al prof. Gian Luca Beccari, mentre la grafica, di concerto con i giovani curatori e i loro docenti, si avvarrà della professionalità del prof. Roberto Satta e per la fotografia delle opere, della docente Monica Biancardi.
La selezione delle opere in mostra restituisce una transizione artistico-antropologica in linea con le ricerche internazionali contemporanee, rivelando un’isola lontana dagli esotismi steriotipati ma all’avanguardia nell’intuizione di un mondo in rapida evoluzione.
Antonio Caria