«A distanza di poco più di 5 anni ci troviamo nuovamente a contrastare l’ennesimo tentativo di divisione dell’azienda e dei lavoratori. Avevamo ragione all’epoca ed abbiamo ragione oggi nel dire che queste separazioni creano solo danni e disoccupazione nel medio/lungo periodo.»
Lo ha detto Marianna Stara, rappresentante della Uilcom Uil durante il presidio organizzato davanti alla sede di Cagliari della WindTre in piazza Deffenu, in concomitanza con lo sciopero nazionale unitario contro la ristrutturazione aziendale (creazione di due aziende, una di rete e una dei servizi e con la partecipazione di un fondo d’investimento privato nella prima) che, denunciano Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, mette a rischio 300 posti di lavoro.
«L’iniziativa messa in atto si inserisce nella crisi complessiva che coinvolge il settore delle Telecomunicazioni che – ha spiegato il segretario generale della Uilcom Sardegna Tonino Ortega – è ormai caratterizzato da diversi anni dal continuo ricorso ad ammortizzatori sociali, esodi incentivati, perdite importanti di professionalità e blocco totale del ricambio generazionale. Le uniche ricette messe in campo dalle principali aziende del Settore, al fine di gestire un mercato che sta implodendo, sono state quelle di ricorrere alla divisione delle aziende stesse ed a scelte che pesano solamente sulle spalle dei lavoratori.»