La rassegna, in scena fino al 18 giugno, prevede quattro concerti da vivere in modo del tutto inusuale nella sala M3 del teatro cagliaritano: quattro ensemble di quattro stili differenti (tradizionale, jazz, classico e contemporaneo) dedicati a una particolare fascia d’età, neonati compresi. Ad attendere i piccoli con le loro famiglie non ci sarà infatti nessun palco o platea. Ad accogliere i nuclei familiari saranno soltanto gli artisti protagonisti dei concerti in una dimensione di totale parità e senza barriere. Una modalità pensata appositamente per consentire la massima capacità di ascolto della musica in piena libertà di movimento e interazione, sia da parte dei bambini che dei loro genitori.
“La musica che gira in tondo”, progetto nato dalla collaborazione tra l’associazione Contattosonoro e Jazz in Sardegna, intende narrare la storia di un viaggio in grado di aprire orizzonti, portando con sé il concetto di musica come strumento dinamico, relazionale, capace di comporre, scomporre e ricomporre forme esperienziali musicali che aderiscono profondamente alla natura umana. Musica che narra la storia di popoli e culture diverse e che attraversa il tempo rappresentando le epoche che si susseguono.
Punto di forza del progetto è il fatto che non sarà necessario modificare la forma del concerto proposto, ma al contrario si dovrà aver cura delle modalità d’accoglienza, delle caratteristiche del luogo che conterrà l’esperienza condivisa e di come potranno coabitare insieme musicisti e pubblico. Sotto la direzione artistica di Francesca Romana Motzo e una rete di partner che condivide appieno obiettivi e finalità del progetto, Jazzin’ Family è divenuta una casa sonora per l’inizio della vita, una casa che crea ed accoglie azioni musicali capaci di creare comunità, consolidare connessioni e aderire alle reali necessità ed urgenze di una contemporaneità sempre più complessa. La musica diviene dunque forte espressione di comunità e di identità, segnando ogni momento importante della vita, sia individuale che gruppale, generando connessioni a più livelli anche dei bimbi più piccoli protagonisti a loro volta di originali restituzioni individuali.