Sono arrivate tutte assieme, unite, quasi a dimostrare che quando si fa squadra si vince, nello sport come nella vita. Anche contro la malattia. Sono le Pink Flamingos, i ‘Fenicotteri Rosa’, le 16 donne che, anche quest’anno, hanno deciso di intraprendere il giro della Sardegna in bicicletta, per portare la testimonianza del loro percorso di cura contro il tumore.
Scortate dalla polizia locale di Sassari sono arrivate sul piazzale del Santissima Annunziata. Ad accoglierle c’erano il direttore generale dell’Aou Antonio Lorenzo Spano, il direttore sanitario Luigi Cugia quindi le dottoresse della Direzione medica di presidio con la direttrice Anita Giaconi e ancora il direttore dell’Oncologia medica Antonio Pazzola con il personale del Day hospital. Con loro anche la dottoressa Rita Nonnis e Paola Zonza, la giovane sassarese reduce dall’esperienza della Marocco expedition women challenge, anche lei a portare la sua testimonianza della lotta contro il cancro.
«State dando un ottimo esempio – ha detto il direttore generale dell’Aou -. Spesso chi si ammala ha bisogno di vedere un esempio da qualcuno che ce l’ha fatta, una speranza. E voi siete la testimonianza tangibile di tutto questo.»
Nel piazzale sono arrivate in 11 mentre già per la prossima tappa saranno nuovamente al completo. «Le Pink Flamingos chiamano Sassari e Sassari c’è sempre – ha detto Cristina Concas, organizzatrice del progetto -. Lo scorso anno eravamo in sette, quest’anno siamo in 16. E anche il numero che cresce dà l’idea che questo progetto inizia a diffondersi, perché rimaniamo un esempio tangibile. Abbiamo avuto una malattia, ci siamo curate e adesso siano di nuovo in attività. E questo è il messaggio forte che vogliamo dare.»
A far parte del gruppo anche due donne del sassarese Laura, atleta di Triathlon, che ha colto subito l’invito dell’organizzatrice di unirsi all’impresa, quindi Giovanna Maria che – come si legge nella brochure di presentazione – porta nel cuore la sua amica che non è riuscita a vincere la sua battaglia contro il cancro. Lei ha voluto ringraziare oltre che il personale di supporto, che si muove con loro su auto e furgoni, anche i medici.
«La malattia si vince anche con la compagnia – ha detto – e con la presenza dei medici, che sono i compagni dei pazienti. È molto importante il rapporto medico-paziente perché se il medico supporta con l’anima il paziente, il paziente vola.»
Mercoledì mattina si riparte alla volta de La Maddalena quindi per toccare poi Olbia, Nuoro, Lanusei e chiudere a Cagliari, da dove sono partite, dopo aver unito, in questo loro viaggio, tutte le strutture di Oncologia della Sardegna.