È stata resa nota, dal Gal Barbagia, la graduatoria provvisoria delle domande di sostegno relative al bando di rete per le produzioni agroalimentari “Costruire la rete dei produttori, il paniere dei prodotti del territorio e promuoverne il consumo”.
Un progetto di rete costituito da aziende agricole, imprese agroalimentari, imprese di trasformazione, logistica e commercializzazione che operano nei 7 comuni dell’area Gal: Fonni, Mamoiada, Oliena, Orani, Orgosolo, Orotelli e Ottana. Un’aggregazione territoriale di produzione e Un progetto finanziato con 200mila euro.
«Il nuovo progetto di rete – dichiara Paolo Puddu, presidente del Gal Barbagia – ha già posto le basi per stimolare lo sviluppo economico locale nelle zone rurali attraverso un sistema coordinato e integrato tra prodotti, servizi e attori locali. Si è deciso di mettere a disposizione un ingente finanziamento nel settore agroalimentare per incoraggiare le realtà imprenditoriali alla creazione di una rete che traduca le enormi potenzialità inespresse del nostro territorio in concrete occasioni di sviluppo. Inoltre – prosegue Paolo Puddu – si vuole fornire l’opportunità di introdurre nuove tecnologie produttive, creare filiere corte, migliorare le condizioni di lavoro e la sicurezza, ammodernare il comparto economico locale. L’agroalimentare è uno dei principali pilastri del PdA del Gal Barbagia e il nuovo progetto di rete risponde a pieno ai suoi fabbisogni: la chiusura delle filiere produttive, l’Innovazione, lo sviluppo scientifico e tecnologico delle produzioni, le certificazioni di qualità, l’accesso al mercato per i piccoli operatori, il marketing e la pubblicizzazione, che sono in totale coerenza con le priorità del PSR Sardegna 2014/2020 che mirano a migliorare la competitività dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare, attraverso la creazione di un valore aggiunto per i prodotti agricoli, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni e le organizzazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali.»
Antonio Caria