«La gestione pubblica delle Grotte di Nettuno e di altre importanti grotte dell’isola sotto la tagliola della Direttiva Bolkestein e a rischio liberalizzazione. Governo regionale affronti il problema e cerchiamo assieme soluzioni.»
A lanciare l’allarme è il consigliere regionale di Forza Italia ed ex sindaco di Alghero, Marco Tedde che sottolinea come secondo la Regione la concessione della Grotta di Nettuno a favore del comune di Alghero, sulla base della normativa europea e alla luce delle recenti sentenze del Consiglio di Stato in adunanza plenaria, scadrà il 31 dicembre 2023. E rischia di dover essere messa a gara, così come le concessioni delle altre grotte sarde.
«Crediamo che tutte le grotte sarde gestite dai comuni debbano essere inquadrate alla stregua di beni culturali e di grande valenza ambientale e archeologica, tutelati dal Ppr come beni paesaggistici, e non di semplici servizi soggetti alle regole del mercato – sottolinea Marco Tedde -. Le Grotte di Nettuno, assieme alla Grotta Verde di Alghero, alla Grotta del Bue Marino di Dorgali, a quelle di Su Palu di Urzulei, di Is Zuddas di Santadi, di Su Marmuri di Ulassai, della Grotta del Fico di Baunei e a tante altre costituiscono inestimabili risorse ambientali e paesaggistiche, con straordinaria valenza storica e culturale, che per la loro fragilità non possono essere gestite da imprese private alla stregua di servizi soggetti alle logiche del mercato.»
Marco Tedde chiede un immediato intervento della Regione.
Antonio Caria