Appello della Cia Sardegna ai sindaci e alle amministrazioni comunali affinché stiano al fianco delle aziende agricole danneggiate dal maltempo supportandole con ogni strumento a loro disposizione.
«Davanti alle devastazioni causate dal maltempo che nelle ultime settimane ha imperversato sulla Sardegna compromettendo irrimediabilmente le produzioni agricole, con ripercussioni disastrose che si faranno sentire sull’intera filiera agroalimentare, ci rivolgiamo ai sindaci e alle amministrazioni comunali affinché supportino agricoltori e allevatori nella denuncia della situazione esistente, facendosi anche loro portavoce dei problemi delle aziende agricole dei territori coinvolti, procedendo tempestivamente con le segnalazioni alla Regione Sardegna dei danni subiti oltre che col deliberare lo stato di calamità naturale per i territori di competenza», è l’invito lanciato dall’Esecutivo regionale della Cia Sardegna, composto dal presidente regionale, Francesco Erbì, il direttore regionale, Alessandro Vacca, il presidente Nord Sardegna, Michele Orecchioni, il presidente Sardegna, Centrale, Salvatore Bussu, e il presidente Sud Sardegna, Matteo Frau.
«Sottolineiamo ancora una volta che i fenomeni meteorologici cui si è assistito nell’ultimo periodo stanno compromettendo il normale ciclo biologico di diverse coltivazioni nell’intero territorio sardo. Il settore primario della nostra isola è messo a dura prova da piogge torrenziali, alluvioni, siccità e grandinate distruttive che provocano gravi conseguenze per i raccolti e l’intera filiera agroalimentare – continua l’appello -. Il comparto cerealicolo è in ginocchio, assistiamo a danni irreparabili su ortive di stagione, frutta, uliveti, vigneti, foraggi ed erbai, con intere produzioni ormai perse e da buttare perché inutilizzabili. Come conseguenza anche gli allevamenti avranno difficoltà nel reperire gli alimenti per gli animali, con effetti drammatici in termini di sostenibilità economica e di tenuta complessiva del comparto. In questa difficile situazione le azioni dei sindaci e delle amministrazioni comunali possono essere determinanti per fare in modo che tutte le istituzioni, dalla politica sarda agli enti regionali preposti, intervengano prontamente e con celerità a sostegno degli agricoltori, degli allevatori e di tutte le comunità coinvolte.»