Il Cagliari ha presentato oggi Gastón Pereiro, il 24enne trequartista uruguayano acquistato qualche giorno fa dal PSV Eindhoven. «Sono qui per aiutare la squadra a centrare i suoi obiettivi», ha detto il talentuoso calciatore sudamericano.
Andrea Cossu, componente dell’Area Tecnica, ha detto che «tutto è partito da una intuizione del presidente Giulini. Gastón lo conoscevamo, in quattro anni in Olanda è andato sempre in doppia cifra e ha giocato in Champions League. Ho parlato con Lopez e Abeijon, hanno confermato le credenziali positive in nostro possesso. Stiamo parlando di un giocatore che alzerà senz’altro il tasso tecnico della squadra, può fare sia la seconda punta che giocare alle spalle dell’attaccante nel modulo ad albero di Natale. Quello che mi è piaciuto di più è stato il fatto che abbia scelto di venire da noi, nonostante avesse ricevuto richieste dall’Inghilterra; in questo è stato pure consigliato dal suo procuratore, Casal, che è innamorato del Cagliari».
«Il mio procuratore mi aveva parlato di diverse offerte, dall’Italia e dall’Inghilterra – ha aggiunto Gastón Pereiro -. Sapevo di piacere al presidente Giulini: ho voluto venire qui e ne sono felice. Ho sentito poi Oliva e Nandez, mi hanno detto che il Cagliari è un’ottima squadra e la città è bella, tranquilla, si vive bene. Non vedo l’ora di iniziare gli allenamenti con loro, anche in modo di accelerare la mia integrazione con tutti i compagni.»
Caratteristiche tecniche. «Non ho problemi ad adattarmi alle richieste dell’allenatore e alle esigenze di squadra. Fondamentalmente mi sento un “10” che si posiziona dietro la punta.»
Il Cagliari. «Ho visto la partita col Parma, mi è piaciuto il gioco espresso dalla squadra. C’era tanta voglia di vincere, peccato che il successo pieno sia svanito proprio nel finale. Siamo comunque al sesto posto, vogliamo fare sempre meglio, spero di poter rendermi utile.»
L’Eredivise e la serie A. «Le differenze tra calcio italiano e olandese ci sono, me ne sono reso conto guardando la gara di sabato dalla panchina. Non ho paura: qui si gioca in modo molto tattico, ma parlerò con l’allenatore, mi dirà come comportarmi, soprattutto in fase di non possesso. Tutte le partite mettono in palio tre punti e dobbiamo cercare di vincerne quante più possibile.»
Recoba. «Ho avuto la fortuna di dividere con Recoba lo spogliatoio del Nacional, mi ha insegnato tanto. Non ho avuto la possibilità di parlare con lui sul mio trasferimento in Sardegna ma sono certo che abbia condiviso la mia decisione; Alvaro conosce la Serie A, sa bene quanto sia complicata.»
Gli uruguayani a Cagliari. «C’è una bella tradizione di calciatori del mio paese in rossoblù, alcuni dei quali hanno lasciato il segno: spero di far bene quanto loro.»