L’area archeologica di Nora – da ieri fino al 31 ottobre – ospiterà la mostra delle opere scultoree di Pinuccio Sciola. “Pietra su Pietra, memoria litica nel tempo”, è questo il nome scelto per il progetto, ideato dalla Fondazione Pula Cultura e finanziato dal Comune, in collaborazione con la Fondazione Sciola, che è stato presentato questa mattina durante una conferenza stampa a Nora.
Cosa accomuna Pinuccio Sciola alla città di Nora? Nora accoglie le opere di Pinuccio Sciola in un luogo ideale per la scultura ricca di evocazioni ancestrali dell’artista, dove la pietra è stata l’elemento fondante per la costruzione delle civiltà che oggi ci lasciano tracce importanti di un passato millenario. Nora è uno dei siti archeologici più noti e importanti della Sardegna per la sua maestosità: centro di fondazione fenicia, e successivamente città punica e romana, nella quale sono state ritrovate tracce di presenza nuragica, attestanti una frequentazione del sito già nell’età del bronzo. Le opere di Sciola proposte per l’esposizione hanno in comune la riappropriazione e la promozione delle origini antropologiche, culturali, artistiche e naturali della Sardegna, la quale per l’artista è la più bella scultura al centro del Mediterraneo, grembo di secolari tradizioni artistiche, culturali e contadine. L’isola e il suo patrimonio archeologico sono dunque, per l’artista, il punto di partenza per procedere a una costruzione identitaria nella quale passato e presente si uniscono.
In questo senso ha interpretato un discorso “archeologico” e identitario, esprimendosi con un linguaggio di derivazione modernista. Sciola, nella ricerca delle radici, trova nella roccia da scalpellare gli stimoli per un’archeologia immaginaria dove l’oggetto di scavo è opera sua.
Tra le opere di Sciola in mostra “I semi”, “Le foglie” e “Città Futura”. In queste opere l’intenzione dell’artista è quella di restituire la pietra stessa alla natura, così che questa diventi parte integrante del paesaggio che all’uomo è stato gratuitamente donato. Si tratta di piccoli frammenti di pietra incisi da segni e nervature, concepiti come foglie cadute da alberi giganteschi, grazie alle quali Sciola elabora il naturale processo della creazione: il ciclo esistenziale che parte dalla nascita, la vita e infine la morte. I “Semi di pietra”, sono invece la più alta sintesi concettuale della sua produzione artistica, ovvero la pietra che si schiude nel germoglio. Infine, la “Città Futura”, che appare come un mondo, un microcosmo urbano, una più minuta città polimorfica contenente il segreto stesso della creazione.
Alla conferenza stampa di ieri mattina sono intervenuti: il sindaco di Pula Walter Cabasino, il Direttore Generale dell’Assessorato regionale della Cultura Renato Serra, Chiara Pilo per la Soprintendenza Archeologica Città Metropolitana di Cagliari e le Province di Oristano e Sud Sardegna, Maria Sciola e Giulia Pilloni per la Fondazione Sciola, a seguire gli interventi della Presidente Fondazione Pula Cultura Maria Efisia Contini e del Vicepresidente Augusto Porceddu.
«Il nostro territorio inaugura una nuova stagione, fatta di scavi archeologici e apertura alla cultura a 360 gradi – ha detto Walter Cabasino, sindaco di Pula –. La mostra di Sciola, le rassegne e le presentazioni di libri, i Festival e tutte le manifestazioni che si svolgono a Nora, la rendono ciò che desideriamo: uno spazio culturale aperto, un luogo di riflessione e di dibattito naturalistico, ambientale, storico, culturale, che è stato vissuto nel passato e che vogliamo si viva ancora oggi, nel nostro complesso presente. Abbiamo la grande fortuna di abitare in un luogo che, in circa due chilometri, ha un concentrato di bellezze incredibili, e ne cito solo alcune oltre l’area archeologica: la chiesa romanica di Sant’Efisio, le torri costiere, la laguna, l’isola di San Macario.»
«Con questo progetto – ha sottolineatp Maria Efisia Contini, presidente della Fondazione Pula Cultura -: abbiamo voluto mettere a dialogare le pietre del passato di Nora con quelle dell’età contemporanea delle opere di Pinuccio Sciola che, grazie al suo genio, sono diventate arte che ci rappresenta in tutto il mondo. Un dialogo culturale dunque, attraverso l’elemento della pietra, che attraversa i secoli e diventa senza tempo.»
«Questo progetto consentirà al visitatore – durante questi mesi di maggiore affluenza turistica nel sito – di usufruire di un coinvolgente connubio di storia e arte, cultura e natura – dice Augusto Porceddu, vicepresidente Fondazione Pula Cultura –. Siamo orgogliosi di ospitare le opere di uno scultore di caratura internazionale come Pinuccio Sciola, che ha saputo portare con la sua arte la migliore Sardegna nel mondo, e un pezzo di mondo nell’isola. Le stesse opere che saranno in questi mesi in mostra a Nora sono state ad Assisi e al Quirinale, solo per fare un esempio. Nora e Sciola insieme, sono un connubio di grande forza storica e culturale e credo che questo sarà apprezzato da chi usufruirà della mostra in questi mesi.»
«Abbiamo accettato con orgoglio la proposta della Fondazione Pula di mettere in mostra le opere nell’area archeologica di Nora. Mio padre si è sempre definito “scultore”, ed è proprio quel legame intrinseco con la sua madre terra, con quest’isola di pietra, che lo ha portato a diventare uno degli artisti più importanti della Sardegna – conclude Maria Sciola, Direttore Generale della Fondazione Pinuccio Sciola –. Quello che i visitatori troveranno a Nora sarà un percorso di pietra tra antico e contemporaneo che racconterà tanto della nostra terra.»