Per il 2022 la stima è di 55.700 nuove diagnosi di tumore mammario nelle donne, con un incremento dello 0,5 per cento rispetto al 2020. È quanto si legge nel report “I numeri del cancro in Italia 2022”, realizzato dall’Associazione italiana di Oncologia medica (Aiom), in cui si ribadisce che il carcinoma della mammella è il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne in Italia.
Alla base di questa patologia ci sono alcuni fattori di rischio rappresentati dall’età quindi fattori riproduttivi, ormonali, dietetici e metabolici. A questi si aggiungono lo stile di vita, una pregressa radioterapia a livello toracico, precedenti displasie o neoplasie mammarie, familiarità e, non meno importante, il fattore ereditarietà.
Si partirà da questi argomenti per fare “Un focus sul carcinoma mammario”, l’appuntamento in programma per venerdì 23 giugno, a partire dalle ore 9, all’hotel Grazia Deledda a Sassari. Incontro durante il quale è prevista la partecipazione di numerosi esperti provenienti dalle varie strutture isolane oltreché dalla penisola.
Due sessioni, mattina e pomeriggio, che hanno quale obiettivo quello di favorire un aggiornamento scientifico sul carcinoma della mammella, creando un momento di discussione durante il quale portare a confronto le esperienze cliniche di differenti specialisti coinvolti nel percorso diagnostico-terapeutico.
L’incontro è organizzato dall’Oncologia medica dell’Aou di Sassari diretta dal dottor Antonio Pazzola.
La mortalità per il carcinoma mammario, in Italia, si stima sia intorno ai 12.500 decessi solo per il 2021, mentre la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è stimata dal report dell’Aiom nell’88 per cento. Il tumore della mammella, con oltre un milione di nuovi casi ogni anno diagnosticati nel mondo ed oltre 400.000 morti, rappresenta la forma più comune di cancro nelle donne.
«Nonostante l’alta incidenza, negli ultimi 20 anni – afferma Antonio Pazzola – stiamo assistendo ad un notevole cambiamento nella storia di questa malattia, rappresentato da un progressivo calo della mortalità e della morbilità.»
«II calo della mortalità – sostiene ancora il direttore dell’Oncologia – è dato dai migliori accertamenti diagnostici, sempre più precoci, e dai trattamenti medici adiuvanti sempre più efficaci.»
«La terapia del carcinoma mammario ormono-responsivo resta una sfida importante, nonostante il maggior numero di armi terapeutiche e i numerosi studi clinici a supporto. L’oncologo deve confrontarsi con fenomeni di resistenza alla terapia, che richiedono scelte terapeutiche razionali e tempestive», conclude Antonio Pazzola.
Durante la giornata, tra gli interventi, sono previste due letture magistrali: la prima di Isabella Castellano dell’Università di Torino, sui profili di espressione genica nella pratica clinica: quali e quando; la seconda di Giuseppe Curigliano, dello Ieo di Milano, su immunoterapia nel carcinoma mammario: presente e futuro.