L’Aou di Sassari è in prima linea da tempo nella lotta alla grave carenza di sangue con una campagna di sensibilizzazione alla donazione del sangue rivolta ai diversi ordini professionali, alle associazioni, alle istituzioni, alle scuole, agli enti e agli altri ambiti della società. Dopo l’ordine dei commercialisti, degli infermieri e dei giornalisti questa mattina sono stati gli avvocati a rispondere all’accorato appello del Centro trasfusionale. Un nutrito gruppo, costituito da avvocate e avvocati, si è recato numeroso e puntuale per la donazione negli ambulatori di via Monte Grappa.
«Abbiamo accolto volentieri l’appello del Centro trasfusionale dell’Aou di Sassari. Il Consiglio dell’Ordine forense ha prontamente aderito alla campagna di sensibilizzazione alla donazione del sangue – ha affermato Gabriele Satta, presidente dell’Ordine degli avvocati -. In un contesto geografico come il nostro, donare sangue lo riteniamo un dovere civico e morale. Abbiamo voluto contribuire per ovviare al costante fabbisogno di sangue. Sono certo che la collettività forense risponderà compatta all’invito.»
La condizione di carenza interessa tutti i servizi trasfusionali sia in ambito regionale e nazionale. In Sardegna c’è un fabbisogno di 110mila unità di sangue ma si riesce a raccogliere solamente 80 mila sacche all’anno.
«Purtroppo, con il periodo estivo, come ogni anno, si registra una contrazione delle donazioni. La grave carenza di emocomponenti – ha detto il dottor Pietro Manca, responsabile del Centro trasfusionale – potrebbe non consentire di garantire il normale svolgimento delle attività chirurgiche programmate e la corretta terapia trasfusionale delle persone affette da anemia trasfusione dipendente, come i pazienti talassemici, oncologici e onco-ematologici.»
Il 48 % del sangue donato in Sardegna è destinato ai talassemici che, per poter vivere, devono sottoporsi periodicamente alle trasfusioni. La Sardegna è lontana quindi dall’autosufficienza e spesso occorre rivolgersi alle altre regioni che hanno delle eccedenze.
«E’ molto importante che oggi abbiamo avuto la presenza dell’ordine degli avvocati e ringrazio il presidente perché hanno dimostrato sensibilità al problema – ha sottolineato il dottor Pietro Manca -. Ci auguriamo che sia l’inizio di una proficua collaborazione. Siamo sicuri che la loro sensibilità porterà a degli ottimi risultati anche nel tempo»-.
Iniziative come queste dimostrano come la donazione del sangue sia un’importante occasione per sviluppare la coscienza civica e per sottolineare la cultura del dono. Un gesto semplice e gratuito ma con un impatto immenso e dal grande valore sociale, che può salvare la vita delle persone e aiutare i pazienti che devono sottoporsi a una trasfusione o a un intervento chirurgico. Un segno tangibile che è anche un messaggio importante: la solidarietà e la necessità di salvare vite non conosce stagioni. Un gesto, in questo caso, che va oltre le aule di tribunale.