Un nuovo passo avanti nell’organizzazione del Parco naturale regionale di Tepilora è stato fatto con l’istituzione dell’Ufficio di Piano, composto da professionalità interne al personale del Parco e da esperti provenienti dalle Università di Cagliari e Sassari e dall’Agenzia Forestas, che avranno il compito di costruire un piano operativo con attività, programmi e obiettivi da raggiungere. Il nuovo team di lavoro, composto da 21 soggetti, si è riunito per la prima volta nei giorni scorsi e avrà come responsabile scientifico il prof. Corrado Zoppi, ordinario del dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Ateneo cagliaritano. L’Ufficio di Piano, designato dall’Assemblea dell’Ente a cui spetterà anche la predisposizione del Programma di sviluppo economico e sociale e del Regolamento, avrà 30 mesi di tempo per completare il progetto di pianificazione che sarà poi sottoposto all’approvazione definitiva dell’Amministrazione regionale. La prima vera riunione operativa è fissata per il prossimo 11 settembre.
Il Piano. Il Piano del Parco è obbligatorio per legge e definito come lo strumento di tutela dei valori naturali, ambientali, storico culturali e demo-antropologici del parco; ne disciplina l’organizzazione del territorio, in relazione agli usi compatibili, suddividendolo in base al diverso grado di protezione. Il Piano deve quindi disciplinare l’organizzazione generale del territorio, la sua articolazione in sub aree, con la definizione dei vincoli e degli usi consentiti, in virtù delle esigenze di tutela e conservazione delle risorse naturali e ambientali presenti, le destinazioni d’uso pubblico o privato e le relative norme applicative. Sempre il Piano deve regolare le tipologie costruttive e i materiali consentiti, le modalità di conservazione, ristrutturazione e manutenzione delle strutture ed infrastrutture esistenti, le modalità di esercizio delle attività produttive e compatibili con il parco. Il Piano può inoltre prevedere l’individuazione delle aree contigue al parco stesso e la loro disciplina, sulla base di formali intese tra l’Ente parco e i Comuni interessati.
Il Regolamento. Il Regolamento, secondo quanto dovrà essere previsto dal Piano del Parco, interviene nel disciplinare l’esercizio delle attività consentite entro il territorio del Parco, come per esempio: tipologia e modalità di costruzione di opere e manufatti; svolgimento delle attività artigianali, commerciali, di servizi e agro-pastorali; svolgimento delle attività, da affidare a interventi di occupazione giovanile di volontariato, con particolare riferimento alle comunità terapeutiche e al servizio civile; accessibilità nel territorio del parco attraverso percorsi e strutture idonee per disabili, portatori di handicap e anziani. Il Regolamento dovrà comunque recepire le disposizioni specifiche previste nella legge istitutiva del Parco di Tepilora che riguardano l’attività agricola, l’attività di pesca, la raccolta di specie vegetali, gli usi civici e i diritti reali delle collettività locali, i divieti, gli eventuali prelievi faunistici e gli abbattimenti selettivi che si dovessero rendere necessari.
Il presidente. «In collaborazione con gli Atenei sardi – ha spiegato il presidente del Parco di Tepilora e sindaco di Posada, Roberto Tola – che ci hanno messo a disposizione i migliori esperti soprattutto sul piano ambientale, economico e geologico, abbiamo costruito una squadra di altissimo livello. A differenza di tante realtà simili alla nostra, in diversi territori d’Italia, abbiamo cercato di valorizzare la componente economica dando un’impronta originale e innovativa alla costituzione del nostro Piano del Parco. Questo verrà costruito con il coinvolgimento delle Amministrazioni comunali, delle popolazioni e in particolare con tutti i portatori di interesse».
Il direttore. «In questi mesi abbiamo lavorato intensamente per avviare l’ufficio e dotarci del Piano del Parco: strumento basilare per un efficace sviluppo e una migliore gestione del Parco. È un obiettivo molto impegnativo e ambizioso oltre che obbligatorio, se si pensa che buona parte dei Parchi nazionali o regionali d’Italia non lo hanno ancora oggi messo in essere o approvato». Così il direttore del Parco, Paolo Angelini, che ha aggiunto: «Sono tuttavia ottimista che organizzandoci e seguendo bene gli indirizzi che verranno man mano dal lavoro degli esperti a scadenze intermedie, potremmo essere pronti alla piena attuazione del Piano quando questo sarà approvato. Un ringraziamento particolare – ha concluso Paolo Angelini – va al responsabile dell’intero procedimento amministrativo RUP, Marino Satta, che dall’interno dell’Ente Parco ha coordinato le attività per la nascita dell’Ufficio di Piano in collaborazione con Alessandro Pala».