La sua leadership e i suoi assist spettacolari continueranno a illuminare il pubblico del PalaVienna. La Techfind San Salvatore e Marta Granzotto non si separano. Anzi, rilanciano. Anche per la stagione 2023/204 la playmaker veneta sarà una delle colonne della squadra affidata a coach Simone Righi, che cercherà di ben figurare nel difficile Girone A della Serie A2 Femminile.
Nata a Venezia il 31 marzo 1992, Marta Granzotto ha iniziato il suo percorso cestistico nelle fila di Marghera, formazione che le ha concesso l’esordio in Serie A2 ad appena 14 anni. Dopo 6 stagioni si è spostata in direzione San Martino di Lupari, dove – nel 2012/2013 – ha ottenuto la promozione nella massima serie. Archiviata una positiva stagione d’esordio in A1 con le ‘Lupe’, è rimasta nel massimo palcoscenico nazionale per difendere i colori dell’Azzurra Orvieto.
Nel 2015/16 è scesa di un gradino, segnalandosi come una tra le migliori marcatrici dell’ambiziosa Cestistica Spezzina. L’anno seguente ha ricevuto una nuova chiamata dall’A1, e in particolare da Vigarano, ma a gennaio ha fatto le valigie per trasferirsi ad Alpo, ancora in A2. Nel 2017/18 il ritorno a casa nella ‘sua’ Marghera, poi la decisione di allontanarsi dal mondo del basket per completare gli studi e prendere contatto con il mondo del lavoro.
Il richiamo della palla a spicchi, però, è stato irresistibile, così nel 2019/20 è ripartita da Alpo, confermandosi sotto il profilo della produzione offensiva (9,7 punti per gara in 19 match disputati). Nel 2020/2021 la prima avventura in giallonero, dove si è segnalata come leader e trascinatrice di un gruppo capace di approdare fino alla semifinale playoff dopo (10 punti di media in 29 gare). Due anni fa è stata ancora nella sua Marghera, in Serie B, mentre la scorsa estate è tornata a Selargius, disputando un’altra annata da protagonista (9.1 punti, 5.2 rimbalzi e 3.8 assist e nuova qualificazione ai playoff). I suoi numeri d’alta scuola e i suoi assist “no look” sono diventati “virali” tra gli appassionati di tutta Italia, offrendo una pubblicità positiva a tutto il club.
«Restare a Selargius è ormai una scelta di vita – spiega Marta Granzotto – qui lavoro e ho trovato mio equilibrio. A 31 anni la mia vita non gira più esclusivamente in funzione del basket. Ogni anno, a fine campionato, mi chiedo se continuerò o no, ma qui ho trovato l’ambiente giusto per stare bene a prescindere da tutto. La scorsa stagione? Sono soddisfatta lavoro svolto: siamo riuscite a creare un bel gruppo e un’ottima chimica di squadra nonostante le difficoltà cui siamo andate incontro. Con tutti gli inconvenienti che ci sono capitati, essere arrivate al primo turno di playoff rappresenta un bel traguardo. Per quanto riguarda la prossima stagione, invece, posso dire che il ritmo si alzerà sicuramente. Il Girone Ovest sarà impegnativo, con tante squadre che il San Salvatore non affronta ormai da diversi anni. Sulla carta ci sono tante compagini attrezzate, ma quello che conta, alla fine, è creare un sistema. Siamo consci di essere pure noi una squadra attrezzata e competitiva. Una cosa è certa: ogni gara sarà complessa e non ci saranno squadre materasso. La nuova Techfind? Mi piace molto: c’è un nucleo già consolidato, completato da innesti di sicuro valore adatti alla visione di gioco del nostro staff. Saremo una squadra dinamica e versatile, ma con ruoli ben definiti. L’obiettivo principale sono sempre i playoff. Avremo a che fare con avversari tosti, sarà fondamentale mettersi in gioco fin dall’inizio della preparazione. Per quanto riguarda gli obiettivi personali, penso prima di tutto a guarire. Ho subito recentemente un’operazione al polso che rimandavo da tempo. La società mi ha dato la possibilità di prendermi i miei tempi, dunque il primo step sarà riprendere la condizione. Affronterò un percorso pre campionato un po’ diverso dalle compagne, con una parte atletica preponderante rispetto al pallone. Al di là di questo, spero di riuscire a dare qualcosa in più rispetto allo scorso anno, sia dal punto di vista tecnico che mentale. C’è tanta voglia di ripartire, spero di aiutare la squadra a costruire la sua identità.»