Gli ultimi due spettacoli della XXVII edizione di “Domusdeteatro – Ilos de istiu” saranno a Lula, casa di Ilos Teatro, compagnia organizzatrice del festival.
La parte del festival “Domusdeteatro” che si è svolta a Lula ha come sottotitolo “L’Universo dentro la Terra”, in sostegno del Progetto Europeo “Einstein Telescope”. Tutti questi spettacoli hanno avuto come filo conduttore il rapporto tra l’uomo e la scienza, con particolare attenzione all’astronomia, e all’evoluzione umana e spirituale legata ad essa.
Lunedì 31 luglio, alle 21.00, presso l’Oratorio Ex Asilo di Lula, la compagnia L’Effimero Meraviglioso presenta “Bianca come la neve”, spettacolo per le famiglie con scene e regia di Antonello Santarelli. In questo spettacolo, della compagni di Sinnai, si indagano le varie forme del teatro per ragazzi partendo dalla famosissima fiaba dei fratelli Grimm. Due attori in scena che, di volta in volta, danno vita ai vari personaggi e utilizzano le varie forme espressive: dalla grande figura, al burattino, alle ombre, alla maschera, in uno spazio scenico che diventa una sorta di baraccone delle meraviglie di gusto da commedia dell’arte. Così con invenzioni sceniche che sorprendono lo spettatore (l’apparizione insolita dei sette nani, ad esempio), incursioni improvvise e inaspettate (quella del lupo che vuole a tutti i costi essere inserito nel cast perché… anche lui ha diritto di lavorare), o con la figura del cacciatore un po’ ingenuo, un po’ cialtrone ma divertente e in fondo di buon cuore, si assiste ad uno spettacolo molto dinamico, a volte pirotecnico dove i due attori non hanno tregua per dar vita ai tanti personaggi che animano la storia. In scena Michela Cidu e Federico Nonnis; i costumi sono di Attilio Carota.
Martedì 1 agosto sempre, sempre a Lula, alle 21.00, chiuderà il festival la compagnia Teatro S’Arza con lo spettacolo di teatro-musica “La voce del sentiero”, regia di Romano Foddai. Lo spettacolo nasce dallo sforzo narrativo di utilizzare la millenaria cultura popolare come ultimo strumento possibile per potersi orientare nel presente, individuando la giusta direzione da percorrere nel tortuoso e accidentato cammino dell’esistenza moderna. Tre personaggi sperduti nei boschi. La loro memoria offuscata, una fuga precipitosa. Smarriti e destinati a vagare per sempre. I ricordi iniziano a riaffiorare riportandoli alle esperienze dell’infanzia. Li guida la memoria collettiva di un popolo e dei loro antenati. Sarà l’antica saggezza del canto ad aiutarli per potersi orientare. Sullo sfondo i danni della miseria, le lacerazioni dell’infanzia abbandonata, l’eco delle distruzioni della guerra. In scena per “La voce del sentiero” Maria Paola Dessì, Francesco Petretto e Stefano Petretto.