In questi anni, consapevole delle difficoltà espresse dagli Enti localiì nell’adottare una programmazione scolastica coerente con le esigenze espresse dal territorio, ho mantenuto una linea finalizzata a salvaguardare la rete scolastica esistente.
Questa linea è stata condivisa e apprezzata dai componenti la commissione Pubblica Istruzione del Consiglio regionale, dai sindacati di categoria e da tutte le istituzioni coinvolte nell’iter di scrittura del piano di dimensionamento scolastico regionale.
Sul punto peraltro mi preme sottolineare che, da quando ricopro la carica di assessore, la Regione non ha soppresso nessuna autonomia scolastica e nessun punto di erogazione del servizio, mantenendo la rete scolastica esistente, obiettivo che per quanto concerne i punti di erogazione, intendo mantenere anche per la prossima programmazione.
Le costanti interlocuzioni, avviate negli anni precedenti, da parte mia e dei colleghi delle altre regioni hanno permesso di ottenere una deroga ai parametri storici utilizzati per la definizione della procedura del dimensionamento.
Vorrei, tuttavia ricordare, che la nuova disciplina del dimensionamento, introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 a cui ha fatto seguito il decreto interministeriale dalla stessa previsto (ancora sottoposto al vaglio dei controlli) non prevede più parametri dimensionali legati al numero minimo di alunni per istituto, ma si limita ad assegnare un contingente di organico per ciascuna regione, che per la Sardegna per l’anno 2024/2025 è definito in 228 dirigenti.
Come noto, proprio in considerazione delle caratteristiche peculiari della nostra regione: orografiche, sociali e demografiche dei territori montani, ho rappresentato più volte al ministro dell’Istruzione e del merito proposte di modifica al provvedimento affinché venisse ampliato il contingente di organico da assegnare alla Sardegna.
Se il decreto, come pare, non apporterà le auspicate modifiche al contingente di organico, la Regione e gli Enti locali avranno il compito di ridefinire la rete scolastica a geometria variabile, ovvero a prescindere dai vecchi e ormai superati parametri dimensionali, ma nel rispetto del contingente di organico assegnato a livello regionale.
In merito alle criticità esposte dal Sindaco del comune di Calangianus, vorrei precisare che la riorganizzazione della rete scolastica introdotta dalla riforma non prevede la chiusura di plessi scolastici, ma l’efficientamento della presenza della dirigenza sul territorio, sulla base del contingente assegnato.
Per quanto concerne il caso di specie rappresentato dal Sindaco, sottolineo che nel comune di Calangianus, per quanto concerne il secondo ciclo di studi, è presente esclusivamente un punto di erogazione, che non sarà soppresso, del Servizio facente parte dell’Istituto I.I.S.T.C.G. – Don Gavino Pes di Tempio, sede di dirigenza.
Andrea Biancareddu