Sono stati poco meno di 1.800 gli ingressi dei visitatori alla Fiera dell’artigianato artistico di Mogoro nella prima settimana di apertura (circa 500 nella serata dell’inaugurazione, nella quale non c’era ancora la possibilità di acquistare prodotti), con un incasso di 2.367 euro. Positivo anche il dato delle vendite, che supera i 35 mila euro, con una spesa media giornaliera a visitatore pari a 284 euro.
«Sono dati in linea con quelli dello scorso anno, nello stesso periodo – commenta soddisfatto l’assessore delle Attività produttive, Francesco Serrenti -, se teniamo conto del disservizio dei primi due giorni legato al guasto all’impianto di climatizzazione e la conseguente, doverosa, sospensione della vendita dei biglietti. La Fiera di Mogoro, ormai fiera della Sardegna, si conferma un appuntamento atteso da tanti visitatori e affidabile per chi acquista a colpo sicuro e dal primo giorno.»
Anche quest’anno funziona la formula dei ‘biglietti cumulativi’, con la possibilità di visitare l’esposizione e un sito archeologico/museo del Parte Montis, a scelta tra il Nuraghe Cuccurada, il Museo multimediale Turcus e Morus, il Geo Museo Monte Arci e, novità di questa 62esima edizione, il museo multimediale Casa Museo del Pane di Pompu, aperto solo la domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
Nella prima settimana sono stati venduti 61 biglietti cumulativi, in prevalenza per il parco archeologico di Cuccurada e per il sito di Monte Arci. A seguire le visite ai siti c’è la cooperativa Mariposas de Sardinia, che gestisce l’Infopoint e che organizza dei tour tra le bellezze turistiche, culturali e culinarie offerte dal Parte Montis.
Per il prossimo 19 agosto – con un unico ticket – è previsto quello tra Mogoro e Gonnostramatza, con partenza alle 10 dal piazzale antistante la Fiera, quindi visita al Nuraghe Cuccurada, poi trasferimento a Gonnostramatza al Museo multimediale Turcus e Morus, pausa pranzo in un agriturismo biologico, quindi rientro a Mogoro per una visita guidata alla Fiera e degustazione dei prodotti dell’agroalimentare del territorio.