La poesia di Claudia Crabuzza, il violino della vietnamita Trinh Minh Hien e le potenti suggestioni di Enzo Favata e dei Tenores di Bitti “Mialinu Pira” nella nuova produzione “Polyphony of stones”. Lunedì 7 agosto a Tergu e martedì 8 a Martis tre appuntamenti d’eccezione apriranno le anteprime del festival “Musica sulle Bocche”. In attesa del via, previsto il 17 agosto, a Castelsardo, saranno infatti complessivamente otto i
Si parte lunedì 7 a Tergu dove, davanti alla chiesa di Nostra Signora di Tergu, la cantautrice Claudia Crabuzza presenterà a partire dalle 21.30 il suo “Grazia, la Madre. Omaggio in musica a Grazia Deledda”. Già vincitrice della Targa Tenco nel 2016, l’artista algherese presenta un progetto nato da un’idea di Stefano Starace, che ha scritto dieci testi ispirati ad altrettanti romanzi della scrittrice nuorese premio Nobel per la Letteratura nel 1926, mentre una composizione ha le parole del poeta Paolo Pillonca. Insieme al poeta Michele Pio Ledda, Claudia Crabuzza ha adattato i testi alla forma canzone, poi musicati e arrangiati da Andrea Lubino e Fabio Manconi.
La carovana di Musica sulle Bocche martedì 8 si sposta a Martis per un doppio appuntamento davanti alla chiesa di San Pantaleo. Si inizia alle 20.30 con il concerto della violinista vietnamita Trinh Minh Hien. Tra le artiste più importanti del suo Paese, capace di spaziare tra tanti stili, nel suo nuovo album “Sacred Phoenix” fa dialogare la musica del suo paese con le sonorità contemporanee. Per la sua importanza nella scena vietnamita, la violinista lo scorso 23 marzo ha avuto l’onore di essere invitata ad eseguire l’Inno nazionale vietnamita e l’Inno nazionale italiano presso la residenza dell’Ambasciatore italiano in Vietnam, in occasione del 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi.
Alle 21.30, sarà invece il momento di “Polyphony of stones”, una produzione originale che vedrà insieme Enzo Favata (sax, clarinetto basso ed elettronica) con i Tenores di Bitti “Mialinu Pira”. Uno spettacolo in cui il linguaggio arcaico delle voci megalitiche convive insieme a strumenti moderni, circuiti elettronici e campionamenti, con una Sardegna immersa in un ambiente magico