È una struttura ambulatoriale “giovane” che, nel tempo, ha visto crescere la sua attività dedicata ai pazienti tumorali e ai pazienti ricoverati. Si tratta dell’ambulatorio Picc Team che, inquadrato all’interno della struttura complessa di Terapia intensiva emergenza urgenza del Santissima Annunziata diretta dalla dottoressa Stefania Milia, nell’ultimo anno ha realizzato circa 9 mila medicazioni e 3.000 impianti fra cateteri Picc e Midline.
L’obiettivo principale dell’ambulatorio è quello di fornire ai pazienti un accesso venoso affidabile e duraturo attraverso l’inserimento di cateteri venosi centrali a lunga permanenza, noti come Picc (peripherally inserted central catheter o anche catetere centrale a inserzione periferica) e Midline.
Situato al quinto piano del Santissima Annunziata, nel corridoio esterno che conduce alla Rianimazione, l’ambulatorio è a totale gestione infermieristica ed è coordinato dal dottor Alessandro Nasone, coordinatore infermieristico della Terapia intensiva.
L’ambulatorio, attivato nel 2015 in Asl, con il passaggio dell’ospedale all’Aou nel 2016 ha visto incrementare la sua attività. All’interno opera una vera e propria squadra: il Picc Team composto da 5 infermieri (4 donne e 1 uomo) e una operatrice socio-sanitaria. Sono loro il cuore pulsante dell’ambulatorio. Il Picc Team collabora, in prevalenza, con l’Oncologia diretta dal dottor Antonio Pazzola, ma l’attività degli infermieri spazia su tutti i reparti dell’Aou, compresa la Pediatria diretta dal professor Gianfranco Meloni, quando si presentano casi di accessi vascolari difficili nei bambini. Questi vengono presi in carico dall’ambulatorio Picc Team, in collaborazione con l’Anestesia multidisciplinare diretta dalla dottoressa Grazia Canu.
«Ci occupiamo di gestire una media di circa 40 utenti al giorno – afferma Alessandro Nasone – tra pazienti ambulatoriali e pazienti ricoverati. Il nostro compito è quello di impiantare e poi gestire nel tempo il catetere che è stato loro inserito. Una gestione che dura nel tempo, se pensiamo che le medicazioni dell’impianto devono essere fatte ogni sette giorni e che l’impianto Picc può durare da un minimo di un mese e un massimo di due anni. Tanto può essere lunga una terapia», precisa ancora il coordinatore. I Picc sono dispositivi medici che vengono inseriti nelle vene periferiche del braccio e, per mezzo di un ecografo, guidati attraverso queste fino a raggiungere le vene centrali del torace. Questi cateteri consentono l’infusione di fluidi, farmaci e sostanze nutritive direttamente nelle vene centrali, evitando l’uso frequente di punture e garantendo un accesso venoso stabile nel tempo. Ecco perché è necessario minimizzare il disagio del paziente, posizionare il catetere in maniera corretta, nel rispetto delle sue esigenze specifiche. Attraverso l’accesso venoso, infatti, è anche possibile fare il prelievo del sangue per gli esami ematochimici, che questi pazienti svolgono di frequente, anche con mezzo di contrasto per esami radiologici. In questo modo si riduce la necessità di continue punture venose, migliorando notevolmente il comfort dei pazienti.»
«Dobbiamo far sentire il paziente accolto e protetto – riprende Alessandro Nasone – mettendolo al centro del percorso di cura che ha iniziato nelle nostre strutture, garantendogli le migliori prestazioni.»
«Seguiamo, in prevalenza, pazienti oncologici – prosegue il coordinatore – e questo tipo di impianto ha un ruolo cruciale nel garantire, a chi fa terapie a lungo termine, un accesso alle cure sicuro ed efficiente, riducendo al contempo l’impatto negativo delle procedure mediche sulla loro esperienza complessiva. È importante, poi, monitorare questi cateteri perché bisogna evitare occlusioni e infezioni.»
I cateteri che il Picc Team inserisce nei pazienti sono di due tipi. Il primo è appunto il catetere Picc e l’altro è il catetere Midline che viene impiantato al paziente che si trova a letto nel reparto di degenza e viene utilizzato per tutte le terapie che devono essere fatte durante il ricovero.
L’ambulatorio, di recente, ha cambiato aspetto dopo una serie di lavori di adeguamento degli spazi. Le opere di ristrutturazione sono iniziate a marzo scorso e si sono concluse a giugno e hanno portato a un vero e proprio rinnovamento, con ambienti accoglienti e luminosi.
L’ambulatorio è composto da una sala medicazione, una sala impianti quindi una segreteria e due piccoli magazzini per lo stoccaggio del materiale necessario alle attività.
Lavorare all’interno del Picc Team comporta una preparazione approfondita. «È necessario un percorso di formazione specifico sia teorico sia pratico – aggiunge Alessandro Nasone – che deve consentire la conoscenza delle procedure di impianto e di medicazione di questo tipo di cateteri.»
«Siamo, inoltre, anche riferimento per il corso di laurea in Scienze infermieristiche – conclude – e ospitiamo diversi studenti che hanno la possibilità di formarsi sul campo per imparare le tecniche di gestione degli accessi vascolari.»