Si arricchisce il dossier raccolto dal movimento Donne libere in lotta per il diritto alla salute” e presentato nell’esposto inoltrato alla Procura della Repubblica lo scorso 16 giugno a causa, scrivono, «dell’improvvisa chiusura degli ambulatori Aou e Ats, eroganti i servizi sanitari.»
«Abbiamo continuato a raccogliere – dichiarano ancora dal movimento – “memorie” di testimonianze relative agli accadimenti e ad inoltrarle alla Procura, come integrazioni all’esposto. Inoltre, dato che abbiamo ricevuto numerose testimonianze di pazienti che, durante il Covid, dicevano di aver usufruito dei servizi ambulatoriali della Aou però a pagamento (intramoenia) incredule abbiamo deciso di verificare, visto quanto riferitoci, e abbiamo chiesto l’accesso sia alla Aou, sia all’Ats di Sassari, degli atti relativi agli incassi per i mesi da marzo a giugno compreso, sia per l’intramoenia allargata a convenzione, sia per l’intramoenia ospedaliera.»
«Ad oggi – sottolineano dal movimento – ha risposto l’Aou fornendoci tutta la documentazione richiesta, dalla quale si evince chiaramente che ciò che ci era stato riferito corrisponde alla verità, cioè che durante il Covid si è fatta l’intramoenia a pagamento, per chi aveva la disponibilità economica di farlo, mentre per gli altri, ai quali erano stati bloccati i controlli di routine, è stato negato l’accesso a tutti i servizi ospedalieri.»
«Ovviamente – concludono le “Donne libere in lotta per il diritto alla salute” – la documentazione è stata inoltrata a completamento dell’esposto in oggetto alla stessa Procura, dalla quale abbiamo ricevuto conferma di acquisizione, affinché la stessa valuti se questi nuovi elementi acquisiti possano essere utili a chiarire quanto da noi richiesto nel succitato esposto.»
«Abbiamo continuato a raccogliere – dichiarano ancora dal movimento – “memorie” di testimonianze relative agli accadimenti e ad inoltrarle alla Procura, come integrazioni all’esposto. Inoltre, dato che abbiamo ricevuto numerose testimonianze di pazienti che, durante il Covid, dicevano di aver usufruito dei servizi ambulatoriali della Aou però a pagamento (intramoenia) incredule abbiamo deciso di verificare, visto quanto riferitoci, e abbiamo chiesto l’accesso sia alla Aou, sia all’Ats di Sassari, degli atti relativi agli incassi per i mesi da marzo a giugno compreso, sia per l’intramoenia allargata a convenzione, sia per l’intramoenia ospedaliera.»
«Ad oggi – sottolineano dal movimento – ha risposto l’Aou fornendoci tutta la documentazione richiesta, dalla quale si evince chiaramente che ciò che ci era stato riferito corrisponde alla verità, cioè che durante il Covid si è fatta l’intramoenia a pagamento, per chi aveva la disponibilità economica di farlo, mentre per gli altri, ai quali erano stati bloccati i controlli di routine, è stato negato l’accesso a tutti i servizi ospedalieri.»
«Ovviamente – concludono le “Donne libere in lotta per il diritto alla salute” – la documentazione è stata inoltrata a completamento dell’esposto in oggetto alla stessa Procura, dalla quale abbiamo ricevuto conferma di acquisizione, affinché la stessa valuti se questi nuovi elementi acquisiti possano essere utili a chiarire quanto da noi richiesto nel succitato esposto.»
Antonio Caria