«Emergenza nella sanità sarda: le liste di attesa eccessivamente lunghe che stanno mettendo a dura prova i pazienti e il sistema sanitario regionale diventano un caso nazionale per la radioterapia. Negli ultimi mesi, nonostante il persistere delle segnalazioni e dei comunicati dei pazienti, la Sardegna ha assistito a un’allarmante esplosione delle liste di attesa nei servizi sanitari, e questo sta creando grandissimi disagi ai pazienti ed anche agli operatori sanitari.»
Così dichiara Salvatore Sanna, vice presidente regionale delle ACLI e presidente di ACLI salute, l’associazione di tutela dei pazienti promossa dalle ACLI in Sardegna.
«E anche nel 2023 la Regione, a differenza di quanto fatto dal 2018 al 2021, non interviene sul riequilibrio territoriale e lascia intatta la spesa storica con gravi effetti su alcuni territori. Il 55% delle risorse alla Asl 8 contro il 9% della Asl 1 di Sassari, una media per abitante di 52 euro per la Asl 8, contro i 2 euro della Gallura e i 15 euro di Sassari. Sopra i 20 euro per abitante solo Nuoro, Oristano e Lanusei, mentre Sulcis sopra i 30 e il Medio Campidano sopra i 40. Siamo alle solite – prosegue il presidente di ACLI Salute – da parte della Regione di questi ultimi due anni, nessuna attenzione al riequilibrio territoriale, si lasciano cittadini di serie B in alcuni territori (la serie A nella sanità sarda è fatta solo per merito del personale della sanità pubblica) e altri nell’inferno della serie C, dove non devi chiedere una visita specialistica o una risonanza nel sistema pubblico o convenzionato perché i budget sono finiti.»
«E non sono stati resi disponibili le risorse per il contrasto alle liste d’attesa messe a disposizione a settembre dello scorso anno dall’ex assessore e riconfermate dal nuovo assessore a dicembre 2022 e poi a giugno 2023.
La situazione attuale si riflette in ritardi significativi per l’accesso a servizi essenziali, tra cui visite specialistiche, interventi chirurgici programmati e trattamenti terapeutici. Tutto questo mette sempre più a rischio la salute dei cittadini sardi e mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario regionale di fornire assistenza tempestiva e di qualità.
Stiamo assistendo ad una escalation di fatti, comunicati e segnalazioni che riguardano richieste di recarsi al di fuori dell’isola per effettuare le cure, ospedali abbandonati, visite urgenti procrastinate di mesi. Tutto questo non è degno di una Regione sviluppata e attenta ai bisogni delle persone ma sembra sempre più l’inesorabile declino di un’autorità regionale che si è focalizzata su slogan e prese di posizione quanto meno discutibili!
La Sardegna merita un sistema sanitario efficiente ed equo che garantisca un accesso tempestivo e adeguato alle cure mediche. Al di là delle parti o delle divergenze politiche, la sanità è di tutti e deve essere per tutti.»
ASL | Abitanti | Finanziamento | % | Media x abitante | ||
Sassari | 330.211 | € 5.024.919,20 | 9,39 | € 15,22 | ||
Gallura | 161.360 | € 1.019.615,53 | 1,91 | € 6,32 | ||
Nuoro | 153.448 | € 4.053.778,42 | 7,58 | € 26,42 | ||
Lanusei | 56.362 | € 1.273.748,84 | 2,38 | € 22,60 | ||
Oristano | 158.513 | € 4.720.325,62 | 8,82 | € 29,78 | ||
Sanluri | 96.774 | € 3.880.107,34 | 7,25 | € 40,09 | ||
Carbonia | 124.239 | € 3.971.342,32 | 7,42 | € 31,97 | ||
Cagliari | 558.684 | € 29.562.735,01 | 55,25 | € 52,91 | ||
Sardegna | 1.639.591 | € 53.506.572,28 | 100,00 | € 32,63 |