«Il provvedimento di sequestro preventivo degli impianti della Geco srl di Magomadas disposto ieri 14 luglio 2020 dal GIP del Tribunale di Oristano conferma i nostri dubbi e perplessità sulla legittimità delle autorizzazioni ambientali rilasciate dalla provincia di Oristano e sulla salubrità del processo produttivo dello stabilimento.»
Lo scrive, in una nota, Graziano Bullegas, presidente di Italia Nostra Sardegna, anche a nome del Comitato Acqua Bene Comune della Planargia.
«Nell’esposto presentato da Italia Nostra Sardegna, dal Comitato Acqua Bene Comune della Planargia e da numerosi Ccittadini sono state evidenziate una serie di criticità presenti in tutto il percorso autorizzativo e, anche in base alle relazioni dell’ARPA Sardegna, sono state segnalate le tante incongruenze presenti nel processo produttivo dell’impianto che tratta e recupera rifiuti speciali non pericolosi (fanghi) provenienti dagli impianti pugliesi di depurazione delle acque reflue – aggiunge Graziano Bullegas -. È abbastanza probabile che le argomentazioni segnalate nell’esposto abbiano trovato conferma nelle relazioni presentate dal Nucleo Investigativo del Corpo forestale di Oristano che da oltre un mese, su incarico della Procura, hanno condotto serrate indagini.»
«D’altronde lo stesso TAR Sardegna, nell’ordinanza del 25 giugno 2020, pur respingendo l’istanza cautelare presentata dai legali del Consorzio Volontario per la Tutela dei Vini D.O.C. della Malvasia di Bosa ha rimandato “… alle valutazioni delle autorità preposte alla salvaguardia dei preminenti interessi della salute pubblica e della salubrità ambientale la possibilità di adottare in ogni tempo immediati provvedimenti, anche in autotutela, per la protezione di tali interessi pubblici…” – conclude Graziano Bullegas -. Il Comitato Acqua Bene Comune della Planargia e Italia Nostra Sardegna auspicano pertanto che il provvedimento di sequestro preventivo sia il primo passo verso una definitiva soluzione del “problema Geco” che da oltre un anno ha compromesso la vita della comunità di Magomadas e dei comuni vicini e attendono fiduciosi di conoscere nel merito il provvedimento del magistrato.»