Si è aperto con la richiesta alla Regione di un contributo straordinario di 3 milioni di euro il primo dei tre incontri, svoltosi a Ozieri, promossi dal Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna con consorziati, sindaci, consiglieri regionali e associazioni agricole del territorio .
«Per raggiungere questo importante obiettivo serve unità e sostegno da parte di tutti nel territorio e tra Consorzi – ha dichiarato il presidente del Consorzio Toni Stangoni -. Vent’anni di commissariamento hanno provocato un disastro economico da cui si può uscire solo con la condivisione e con la partecipazione Siamo qua per ascoltare e portare alla portata dei consorziati quali difficoltà sta attraversando il consorzio che, purtroppo, soffre per una mancata attenzione politica e una mancata programmazione.»
Un confronto che per lo stesso Toni Stangoni vuole essere «costante nel tempo. Questi sono i primi di una serie di incontri ai quali ne seguiranno degli altri tematici.»
Un accenno è stato fatto anche ai trasferimenti regionali previsti per legge. «Ogni anno – ha sottolineato Toni Stangoni – ridotti in percentuali vergognose, provocando un aggravio della ben nota situazione finanziaria dell’Ente che deve fare i conti su sempre minori entrate e, soprattutto, deve fare leva sui ruoli dei consorziati, attualmente troppo elevati: le risorse vanno riequilibrate, si deve essere incisivi per chiedere una riforma che riassegni al Consorzio le competenze amministrative sugli ambiti che via via sono stati persi a causa degli interventi normativi succedutisi in circa 35 anni.»
Lo stanziamento regionale di 3 milioni «consentirebbe – ha evidenziato Toni Stangoni – un riequilibrio finanziario immediato, supportato dai ruoli consortili in riscossione e di prossima emissione ed accompagnato da una attenta ristrutturazione aziendale gestionale ed organizzativa.»
Importante sarà anche la battaglia insieme agli altri Consorzi, per riacquisire le competenze gestionali sul territorio, per riaffermare un ruolo più ampio dei Consorzi di Bonifica nella crescita economica locale. «Attualmente l’Ente – ha concluso Toni Stangoni – gestisce la manutenzione e il mantenimento in esercizio delle opere idrauliche e delle reti irrigue. All’attività ordinaria si aggiunge la progettazione e la realizzazione di nuove opere, in collaborazione con gli altri soggetti istituzionali competenti (Stato, Regione, Provincia, Enti locali) ma il tempo è maturo per chiedere una riforma delle competenze e riportale a quelle delle origini, così come accade nelle altre regioni d’Italia.»
«Per raggiungere questo importante obiettivo serve unità e sostegno da parte di tutti nel territorio e tra Consorzi – ha dichiarato il presidente del Consorzio Toni Stangoni -. Vent’anni di commissariamento hanno provocato un disastro economico da cui si può uscire solo con la condivisione e con la partecipazione Siamo qua per ascoltare e portare alla portata dei consorziati quali difficoltà sta attraversando il consorzio che, purtroppo, soffre per una mancata attenzione politica e una mancata programmazione.»
Un confronto che per lo stesso Toni Stangoni vuole essere «costante nel tempo. Questi sono i primi di una serie di incontri ai quali ne seguiranno degli altri tematici.»
Un accenno è stato fatto anche ai trasferimenti regionali previsti per legge. «Ogni anno – ha sottolineato Toni Stangoni – ridotti in percentuali vergognose, provocando un aggravio della ben nota situazione finanziaria dell’Ente che deve fare i conti su sempre minori entrate e, soprattutto, deve fare leva sui ruoli dei consorziati, attualmente troppo elevati: le risorse vanno riequilibrate, si deve essere incisivi per chiedere una riforma che riassegni al Consorzio le competenze amministrative sugli ambiti che via via sono stati persi a causa degli interventi normativi succedutisi in circa 35 anni.»
Lo stanziamento regionale di 3 milioni «consentirebbe – ha evidenziato Toni Stangoni – un riequilibrio finanziario immediato, supportato dai ruoli consortili in riscossione e di prossima emissione ed accompagnato da una attenta ristrutturazione aziendale gestionale ed organizzativa.»
Importante sarà anche la battaglia insieme agli altri Consorzi, per riacquisire le competenze gestionali sul territorio, per riaffermare un ruolo più ampio dei Consorzi di Bonifica nella crescita economica locale. «Attualmente l’Ente – ha concluso Toni Stangoni – gestisce la manutenzione e il mantenimento in esercizio delle opere idrauliche e delle reti irrigue. All’attività ordinaria si aggiunge la progettazione e la realizzazione di nuove opere, in collaborazione con gli altri soggetti istituzionali competenti (Stato, Regione, Provincia, Enti locali) ma il tempo è maturo per chiedere una riforma delle competenze e riportale a quelle delle origini, così come accade nelle altre regioni d’Italia.»
Antonio Caria