Il trauma cranico cambia la vita di una persona. Ma anche di chi gli sta vicino. E spesso soprattutto per i familiari diventa difficile assistere e prendersi cura di un paziente celebroleso. Se ne parlerà sabato 30 settembre in un importante congresso nazionale nell’hotel “Carlos V” di Alghero, organizzato dall’Associazione Sarda Traumi Cranici Onlus e che gode anche del patrocinio della Asl 5 di Oristano. Un appuntamento organizzato in occasione della ventiquattresima giornata nazionale del trauma cranico e che avrà come tema “Gli eventi che cambiano la vita” e come sottotitolo “La grave celebrolesione acquisita. Un problema sanitario, sociale e familiare: dalla fase acuta al ritorno al territorio”.
Fra i relatori e i moderatori di una sessione del congresso anche il dottor Andrea Montis, direttore del reparto di medicina riabilitativa e neuroriabilitazione dell’ospedale San Martino di Oristano, che ha annunciato: «Sarà un’occasione d’incontro per professionisti sanitari, caregiver e associazioni per parlare del problema del trauma cranico. Sanitari e laici si confronteranno per parlare delle difficoltà delle persone, che hanno subito un trauma cranico. Ci concentreremo in particolare sul ruolo del caregiver e del caregivering, ovvero quella funzione essenziale che hanno molto spesso i familiari delle persone che hanno avuto una grave celebrolesione nella gestione della disabilità successiva all’evento. Una disabilità, che spesso condiziona dunque la vita delle persone a loro vicine».
Il dottor Andrea Montis ha aggiunto: «Parleremo di quello che si fa in Sardegna e di quello che vorremmo si facesse in questo settore soprattutto dal punto di vista organizzativo. La grande carenza nella nostra Regione riguarda proprio gli aspetti organizzativi della gestione della disabilità dopo una grave celebrolesione».