È stata presentata questa mattina, nella sede dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione a Cagliari, “Visioni sarde – sezione di Visioni italiane”, l’annuale concorso organizzato dalla Cineteca di Bologna – dedicata al cinema giovane ed indipendente.
Erano presenti l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, Andra Biancareddu, la vicepresidente della Giunta, Alessandta Zedda il presidente Fondazione Sardegna Film Commission, Gianluca Aste, i consiglieri Elisabetta Mocci e Giorgio Ariu, la direttrice di Visioni Italiane della Cineteca di Bologna, Anna Di Martino, e il presidente dell’Associazione Sardi “Antonio Gramsci” di Torino, Enzo Cugusi.
Nel corso della presentazione sono stati resi noti i nomi degli otto finalisti: Bonifacio Angius con “Destino”, Valerio Burli con “Dakota dynamite”, Roberto Carta con “Lasciami andare”, Gianni Cesaraccio con “Valerio”, Angelica Demurtas con “Fragmenta”, Alberta Raccis con “Fogu”, Simone Paderi con “L’abbraccio” ed Enrico Pau con “Gabriel”.
«Ho sempre creduto e ne sono sempre più convinto ora, nel mio ruolo di assessore regionale, che il cinema e l’intero comparto audiovisivo sia un mezzo fondamentale di crescita oltre di espressione artistica, formazione culturale, comunicazione e rilevante strumento di sviluppo sociale di tutto il territorio regionale –ha dichiarato Andrea Biancareddu -. L’obiettivo che mi prefiggo è di incentivare la produzione in Sardegna di opere cinematografiche che possano valorizzare il nostro patrimonio culturale, museale, storico, linguistico e antropologico, unico nel suo genere, che con le diverse e molteplici produzioni sostenute sul territorio, grazie alla legge regionale sul cinema e grazie al lavoro degli uffici e della film commission, portano visibilità e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, al cinema “Made in Sardegna” celebrato come innovativo e sorprendente. Ci rassicura poter anche oggi incoraggiare la grande vitalità dei nuovi talenti cinematografici isolani che emerge da Visioni Sarde. Sostenuti dai diversi contributi pubblici, i giovani talenti sardi possono contare sulla rete istituzionale che mira a promuovere i loro cortometraggi nei mercati internazionali, ad incentivare la loro sperimentazione espressiva e favorire le migliori condizioni per lo sviluppo in Sardegna di un cinema unico, orgoglioso della propria storia, della propria lingua e delle proprie radici.»
«La rassegna cinematografica Visioni sarde interpreta lo scopo e lo spirito delle iniziative promosse dall’assessorato del lavoro, cui le associazioni degli emigrati fanno riferimento, in merito alla promozione e tutela del carattere identitario della gente della nostra Sardegna – ha aggiunto Alessandra Zedda –. Da anni i Circoli dei Sardi contribuiscono attivamente alla diffusione della nostra cinematografia per far conoscere fuori dell’isola un’espressione artistica che rappresenta un veicolo di formazione e di crescita culturale, sociale ed economica, caratterizzato dal non trascurabile vantaggio di durare nel tempo in virtù della penetrante incidenza che la “settima arte” ha nell’immaginario popolare.»
Anche per il 2020 è stata confermata la con la Fondazione Sardegna Film Commission, mentre i compiti organizzativi sono stati affidati all’ Associazione Sardi in Torino “A. Gramsci”.
«I cortometraggi che saranno presentati al pubblico testimoniano che la Sardegna è un’isola di cinema e le sue voci sono quelle di straordinari autori che trovano qui la loro ricchezza espressiva e la forza di sperimentare – ha rimarcato Gianluca Aste -. Le storie che quotidianamente la squadra della Sardegna Film Commission della Regione Sardegna accompagna dallo sviluppo alla promozione internazionale sono ancorate nell’isola e creano opportunità professionali per tanti giovani sardi impegnati nelle industrie creative, generando un significativo volano di formazione, diffusione di competenze, investimento e lavoro che crediamo possa continuare a svilupparsi esponenzialmente anche in quest’anno così particolare.»
«Visioni sarde nasce alcuni anni fa all’interno del Festival Visioni italiane, festival di corto, mediometraggi e documentari della Cineteca di Bologna, giunto alla 26ª edizione, per testimoniare la vivacità degli autori sardi, e mostrare anche a Bologna le opere di autori promettenti che non sono da confinare nell’isola – ha proseguito Anna Di Martino -. Nel nostro festival, ancor prima che nascesse Visioni sarde, hanno vinto la competizione nazionale autori come Salvatore Mereu, Enrico Pau, Enrico Pitzianti, Bonifacio Angius con le loro prime opere. Ci auguriamo che il cinema sardo, supportato dalla film commission possa distinguersi a festival e manifestazioni e incontrare il pubblico di tutto il mondo.»
«La nostra “mission” è favorita da una generazione di registi che, pur con diverse declinazioni stilistiche, stanno proponendo voci e immagini non convenzionali della nostra isola – ha concluso Enzo Cugusi –. Le ultime opere “Made in Sardegna” si sono imposte all’attenzione del pubblico e della critica dando la sensazione di una “Nouvelle Vague” sarda. In tale contesto l’Associazione dei Sardi in Torino “A.Gramsci” intende dare il proprio contributo per la crescente affermazione di tutte le opere cinematografiche sarde, nella consapevolezza che promuovere la loro diffusione può solo apportare ricadute positive a favore dell’immagine della nostra Isola.»
Erano presenti l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, Andra Biancareddu, la vicepresidente della Giunta, Alessandta Zedda il presidente Fondazione Sardegna Film Commission, Gianluca Aste, i consiglieri Elisabetta Mocci e Giorgio Ariu, la direttrice di Visioni Italiane della Cineteca di Bologna, Anna Di Martino, e il presidente dell’Associazione Sardi “Antonio Gramsci” di Torino, Enzo Cugusi.
Nel corso della presentazione sono stati resi noti i nomi degli otto finalisti: Bonifacio Angius con “Destino”, Valerio Burli con “Dakota dynamite”, Roberto Carta con “Lasciami andare”, Gianni Cesaraccio con “Valerio”, Angelica Demurtas con “Fragmenta”, Alberta Raccis con “Fogu”, Simone Paderi con “L’abbraccio” ed Enrico Pau con “Gabriel”.
«Ho sempre creduto e ne sono sempre più convinto ora, nel mio ruolo di assessore regionale, che il cinema e l’intero comparto audiovisivo sia un mezzo fondamentale di crescita oltre di espressione artistica, formazione culturale, comunicazione e rilevante strumento di sviluppo sociale di tutto il territorio regionale –ha dichiarato Andrea Biancareddu -. L’obiettivo che mi prefiggo è di incentivare la produzione in Sardegna di opere cinematografiche che possano valorizzare il nostro patrimonio culturale, museale, storico, linguistico e antropologico, unico nel suo genere, che con le diverse e molteplici produzioni sostenute sul territorio, grazie alla legge regionale sul cinema e grazie al lavoro degli uffici e della film commission, portano visibilità e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, al cinema “Made in Sardegna” celebrato come innovativo e sorprendente. Ci rassicura poter anche oggi incoraggiare la grande vitalità dei nuovi talenti cinematografici isolani che emerge da Visioni Sarde. Sostenuti dai diversi contributi pubblici, i giovani talenti sardi possono contare sulla rete istituzionale che mira a promuovere i loro cortometraggi nei mercati internazionali, ad incentivare la loro sperimentazione espressiva e favorire le migliori condizioni per lo sviluppo in Sardegna di un cinema unico, orgoglioso della propria storia, della propria lingua e delle proprie radici.»
«La rassegna cinematografica Visioni sarde interpreta lo scopo e lo spirito delle iniziative promosse dall’assessorato del lavoro, cui le associazioni degli emigrati fanno riferimento, in merito alla promozione e tutela del carattere identitario della gente della nostra Sardegna – ha aggiunto Alessandra Zedda –. Da anni i Circoli dei Sardi contribuiscono attivamente alla diffusione della nostra cinematografia per far conoscere fuori dell’isola un’espressione artistica che rappresenta un veicolo di formazione e di crescita culturale, sociale ed economica, caratterizzato dal non trascurabile vantaggio di durare nel tempo in virtù della penetrante incidenza che la “settima arte” ha nell’immaginario popolare.»
Anche per il 2020 è stata confermata la con la Fondazione Sardegna Film Commission, mentre i compiti organizzativi sono stati affidati all’ Associazione Sardi in Torino “A. Gramsci”.
«I cortometraggi che saranno presentati al pubblico testimoniano che la Sardegna è un’isola di cinema e le sue voci sono quelle di straordinari autori che trovano qui la loro ricchezza espressiva e la forza di sperimentare – ha rimarcato Gianluca Aste -. Le storie che quotidianamente la squadra della Sardegna Film Commission della Regione Sardegna accompagna dallo sviluppo alla promozione internazionale sono ancorate nell’isola e creano opportunità professionali per tanti giovani sardi impegnati nelle industrie creative, generando un significativo volano di formazione, diffusione di competenze, investimento e lavoro che crediamo possa continuare a svilupparsi esponenzialmente anche in quest’anno così particolare.»
«Visioni sarde nasce alcuni anni fa all’interno del Festival Visioni italiane, festival di corto, mediometraggi e documentari della Cineteca di Bologna, giunto alla 26ª edizione, per testimoniare la vivacità degli autori sardi, e mostrare anche a Bologna le opere di autori promettenti che non sono da confinare nell’isola – ha proseguito Anna Di Martino -. Nel nostro festival, ancor prima che nascesse Visioni sarde, hanno vinto la competizione nazionale autori come Salvatore Mereu, Enrico Pau, Enrico Pitzianti, Bonifacio Angius con le loro prime opere. Ci auguriamo che il cinema sardo, supportato dalla film commission possa distinguersi a festival e manifestazioni e incontrare il pubblico di tutto il mondo.»
«La nostra “mission” è favorita da una generazione di registi che, pur con diverse declinazioni stilistiche, stanno proponendo voci e immagini non convenzionali della nostra isola – ha concluso Enzo Cugusi –. Le ultime opere “Made in Sardegna” si sono imposte all’attenzione del pubblico e della critica dando la sensazione di una “Nouvelle Vague” sarda. In tale contesto l’Associazione dei Sardi in Torino “A.Gramsci” intende dare il proprio contributo per la crescente affermazione di tutte le opere cinematografiche sarde, nella consapevolezza che promuovere la loro diffusione può solo apportare ricadute positive a favore dell’immagine della nostra Isola.»
L’appuntamento è per domani alle 21.00, presso l’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari.
Antonio Caria