Omaggio a Italo Calvino domenica 15 ottobre, alle 20.30, al TsE di via Quintino Sella, a Cagliari, con il debutto – a cent’anni dalla nascita dell’intellettuale e scrittore – di “Calviniana”, uno spettacolo di Teresa Porcella, protagonista sulla scena insieme con Stefano Ledda (che firma la regia), con le immagini di Andrea Calisi e i paesaggi sonori di Emanuele Ortu, sound design di Raimondo Marras e grafica di Mauro Luccarini, nuova produzione del Teatro del Segno e Scioglilibro, per un’anteprima della Stagione 2023-2024 di Teatro Senza Quartiere.
“Calviniana” è una pièce immaginifica tratta dall’omonimo libro in versi di Teresa Porcella, con le illustrazioni di Andrea Calisi, pubblicato da Telos Edizioni (2023), per un ideale viaggio fra le pagine di romanzi e racconti, dall’emblematico “Se una notte d’inverno un viaggiatore” a “Il sentiero dei nidi di ragno” e “Ultimo viene il corvo”, “Palomar”, “Ti con zero”, “Il castello dei destini incrociati” e “Le città invisibili”, senza dimenticare “Le cosmicomiche” e la raccolta delle “Fiabe Italiane” accanto alla trilogia degli antenati, comprendente “Il visconte dimezzato”, “Il barone rampante” e “Il cavaliere inesistente”.
Nel giorno del compleanno di Italo Calvino, nato a La Habana a Cuba il 15 ottobre del 1923 (ma cresciuto in Italia) contemporaneamente all’uscita del libro, va in scena in prima nazionale al TsE di Cagliari “Calviniana”: un’antologia di storie, dalle avventure metaletterarie di un Lettore e una Lettrice, Ludmilla alla solitudine di Pin, coinvolto negli scontri tra fascisti e partigiani e la passione per la caccia di un ragazzo, con un epilogo tragico e quasi surreale, e ancora le vicende fantastiche di Medardo, Visconte di Terralba, diviso tra bene e male, di Cosimo Piovasco di Rondò, con la sua “rivoluzione” e Agilulfo, paladino per fede sincera. Un excursus nel regno delle favole e una passeggiata nel cosmo, tra i paradossi della scienza e il senso dell’infinito, lo sguardo di Palomar e l’imprevedibilità dell’esistenza, in cui continuamente si rimescolano le carte, fino alle città inventate, per una geografia dell’immaginario.
Una narrazione per quadri, per un divertissement teatral letterario, che suona anche come un invito a riscoprire le opere di Italo Calvino e il fascino della sua scrittura, dal neorealismo degli inizi alla chiave fantastica e fantascientifica, seguendo il corso delle stagioni come suggeriscono le novelle di Marcovaldo e lasciandosi trasportare dal ritmo dei versi, ispirati alle trame e ai personaggi nati dalla penna dello scrittore, figura di spicco della cultura del Novecento.