Il panorama sociodemografico della regione Sardegna, in linea con la tendenza nazionale, risulta essere caratterizzato da un andamento naturale con saldo negativo costante, consequenziale ad un progressivo aumento, nel tempo, dei decessi e a fronte di una diminuzione costante delle nascite.
La tendenza opposta è evidenziata invece per quanto concerne la speranza di vita alla nascita, costantemente positiva fino al 2019, ha visto un calo nel 2020 e una ripresa nel 2021 (il dato 2022 non è ancora disponibile).
La popolazione residente in Sardegna, al 31 dicembre 2022, era pari a 1.575.028 abitanti, rappresentando il 2,67% della popolazione residente in Italia.
La struttura demografica evidenzia che circa il 26% si compone di over 65, che sommati alla fascia relativa ai giovani di età inferiore ai 14 anni, costituisce più del 36% dei cittadini non in età da lavoro.
Si denota un andamento oscillatorio del saldo migratorio.
Picchi negativi relativi all’aspettativa di vita e il saldo migratorio a cavallo del biennio 2020-2021 sono da interpretare come naturale conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID SARS-19.
Il mercato del lavoro
Nella regione Sardegna si osserva una riduzione sostanziale del PIL a cavallo del triennio 2019-2021 a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID SARS-19.
Con riferimento all’indice di impiego della forza lavoro, si evince che i settori di maggiore rilievo sono: commercio (9,9%), commercianti autonomi (10,6%), Istituzioni dello Stato (10,1%), settore finanziario (9,7%), dei servizi alloggio e ristorazione (8,3%).
Emerge che per numero di addetti, le microimprese (da 1 a 9 dipendenti) sono quelle che rappresentato circa il 97% del campione.
I dati sull’andamento occupazionale rilevano per la regione un saldo positivo tra assunzioni e cessazioni – nel 2021 è stato pari a 16.842 e nel 2022 è stato di 7.939 – tendenza confermata sia a livello regionale che delle singole province.
Nel 2022, rispetto all’anno precedente, vi è stata una tendenza in crescita che abbraccia tutti i generi e tutte le tipologie contrattuali (a tempo determinato, a tempo indeterminato e stagionali) con un aumento complessivo di oltre 20.000 unità durante il periodo considerato (si è passati da 256.570 lavoratori nel 2021 a 277.317 lavoratori nel 2022).
Si riscontra un aumento sia del tasso di occupazione che del tasso di inattività, a fronte di una riduzione del tasso di disoccupazione.
In particolare, relativamente al tasso di occupazione in Sardegna si è registrato, nel 2022, un miglioramento (46.8% rispetto al 45.9% del 2021) pur rimanendo al di sotto del valore nazionale che per il 2022 si attesta al 52.2%
Relativamente al tasso di disoccupazione, si registra nel 2022 una diminuzione di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente, passando dal 13.5% all’11.5%.
l dato risulta significativamente superiore rispetto a quello nazionale in entrambe le annualità – in Italia il 9,5% nel 2021 e l’ 8,1% nel 2022.
Il tasso di inattività, che esprime il rapporto tra le persone non appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento, espresso per età e genere, vede il valore medio regionale incrementato nel 2022 di 0.2 punti percentuali.
Il dato regionale afferente alle persone di età compresa tra i 15 e i 29 anni, relativo ai non occupati e a coloro che sono al di fuori di percorsi di istruzione (NEET) è pari a 44.991 ovvero il 21.4% del campione; i NEET sardi rappresentano il 2.69% di quelli nazionali.
Entrate contributive e vigilanza
In linea con la tendenza nazionale, la Regione Sardegna ha segnato un aumento delle riscossioni per Entrate contributive.
Si segnala una diminuzione dell’evasione contributiva accertata, da € 15.204.959 del 2021 a € 13.672.053 del 2022.
Il numero dei DURC irregolari emessi nel 2022 è diminuito di circa 4000 unità rispetto all’anno precedente.
Ammortizzatori sociali
Nella regione Sardegna si è riscontrato un aumento dei beneficiari di ammortizzatori sociali per cessazione di rapporto di lavoro, dovuto soprattutto a un aumento delle domande di NASpI (81.701 nel 2021 e 97.082 nel 2022) di cui, successivamente accolte, 74.641 nel 2021 e 89.781 nel 2022. Nel 2022 è stato accolto un numero di NASpi pari al 92,48% delle domande presentate.
La ripresa economica post COVID 19 ha determinato nella Regione la progressiva riduzione del ricorso alla Cassa integrazione guadagni (18.022.934 ore nel 2021 e 1.891.849 ore nel 2022).
Prestazioni pensionistiche e previdenziali
Nel quadriennio 2019-2022 il numero delle pensioni IVS liquidate ha subito lievi oscillazioni. Il 2020, in particolare, rimane l’anno con il maggior numero di pensioni liquidate. In Sardegna l’importo medio mensile delle IVS liquidate, sia per le femmine che per i maschi, risulta ridotto rispetto alla media nazionale.
Nel 2022 nella regione sono vigenti circa 426 mila pensioni IVS. Anche l’importo medio delle pensioni vigenti segue l’andamento delle pensioni liquidate, con importi regionali più bassi rispetto alla media nazionale.
L’importo medio delle pensioni vigenti in Sardegna (tavola 30), se si escludono i dipendenti pubblici, risulta decisamente più basso rispetto al dato nazionale: -19,32% per le femmine e -19,17% per i maschi della Gestione FPLD; – 61,31% per le femmine e -51,64% per i maschi della Gestione Parasubordinati; -13,11% per le femmine e -25,02% per i maschi delle Gestioni dei Lavoratori Autonomi.
Gli importi di pensione inferiori rispetto al dato nazionale, in particolare nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, sono diretta conseguenza dei livelli retributivi bassi e di una discontinuità occupazionale che caratterizzano in maniera endemica il mercato del lavoro nell’isola.
In relazione alle anticipazioni pensionistiche, rispetto al 2021 si è registrato un aumento delle domande accolte inerenti alla prestazione di Opzione Donna (da 604 nel 2021 a 881 nel 2022).
Prestazioni assistenziali e sociali
In Sardegna al 31.12.2022 risultavano vigenti 125.397 prestazioni di invalidità civile (indennità di accompagnamento e pensioni di invalidità).
Per quanto concerne le misure di sostegno al reddito, e più specificatamente il reddito e la pensione di cittadinanza, nel 2022 sono state presentate complessivamente 62.100 domande; la percentuale delle richieste accolte è pari al 62,49%: oltre un terzo delle domande è stato, quindi, respinto.
La maggior parte dei nuclei percettori risiede nella provincia di Cagliari (51,83% del totale).
Con riferimento all’Assegno Unico per i figli a carico, istituito a decorrere dal 1° marzo 2022, sono complessivamente circa 157.000 i nuclei familiari percettori.
Relazioni con l’utenza
I dati relativi alle relazioni con l’utenza nell’anno 2022, rispetto all’anno precedente, sono caratterizzati da un maggior numero di accessi in sede (66.000 nel 2021 e 75.089 nel 2022) a seguito del superamento dell’emergenza epidemiologica. Circa 49.000 sono stati gli appuntamenti gestiti telefonicamente dalle sedi.
Fortemente potenziato il nuovo servizio di comunicazione telematica con gli Enti di Patronato per il quale sono state registrate 17.598 comunicazioni in entrata, a fronte di 1.389 contatti riferiti al 2021.
Si conferma l’importanza del canale telematico per la gestione delle relazioni con il mondo aziendale: il c.d. cassetto bidirezionale aziende, nel 2022, ha registrato complessivamente 42.050 comunicazioni in entrata a fronte di 22.999 in uscita.
Contenzioso
Nel 2022 il contenzioso amministrativo della Regione Sardegna è stato caratterizzato da un andamento di lavorazione con segno positivo, passando da n. 2.334 ricorsi da lavorare al 1° gennaio a n.2.116 del 31 dicembre.
A fronte di un totale complessivo n. 4.413 istanze, al netto dei non ricorsi e di quelli riqualificati, quelli deliberati dai Comitati Provinciali e Commissioni speciali della regione risultano essere n. 998 su un totale di n.1.067 trasmessi alle rispettive segreterie. I ricorsi risolti amministrativamente in autotutela (RRA) sono n.269 e n.361 quelli giudicati in istruttoria.
Al 31 dicembre, inoltre, i dati mostrano n.686 ricorsi in carico agli uffici amministrativi in fase di preesame.
Il contenzioso giudiziario ordinario della Regione è caratterizzato da un lieve decremento dei giudizi pendenti al 31 dicembre, passando da n.2.316 giudizi da definire al 1° gennaio a n.2.263 a fine anno, a fronte di n. 3.309 giudizi pendenti totali. I dati mostrano, inoltre, che degli 1.046 giudizi definiti nel corso dell’anno, circa il 44% si è risolto con esito favorevole all’Istituto.
Dall’analisi delle singole materie oggetto del contenzioso, si evince che il contenzioso contributivo rappresenta la componente maggiore, con n. 1.570 giudizi pendenti totali, di cui il 24,5% conclusi nel corso del 2022, con il 41% di esito favorevole nei confronti dell’Istituto.
In materia di invalidità civile, area legale, i giudizi con esito favorevole per gli utenti sono stati il 44,5%, su n. 155 definiti totali.