Dopo il grande successo di Gergei della scorsa settimana, la manifestazione Saboris Antigus domenica 5 novembre fa tappa a Selegas, un altro dei 9 paesi della Trexenta e del Sarcidano – che fanno parte di un circuito, guidato dalla Camera di Commercio di Cagliari-Oristano – pensato per promuovere le bellezze e le ricchezze del territorio, siano esse enogastronomiche, archeologiche, materiali o immateriali, legate a feste, festival, luoghi di culto e a leggende e tradizioni.
La struttura del paese di Selegas che i visitatori si troveranno davanti durante la giornata di festa di Saboris Antigus è tipicamente rurale: le case sono basse e le facciate sono impreziosite da murales che raccontano la vita quotidiana e l’organizzazione sociale del luogo.
Al centro del paese troneggia la chiesa parrocchiale di Sant’Anna, in stile gotico-pisano del XII-XIII secolo. Il campanile ha quattro campane e sulla più antica (1608) si trova l’incisione Seligas.
E’ certamente un territorio ricco di tradizioni secolari e luoghi suggestivi, legati a storie vere, antiche leggende e racconti affascinanti: ma soprattutto Selegas è un paese immerso in una rete di percorsi nuragici, pozzi sacri, tombe dei giganti, dove attualmente sono in corso campagne di scavi che hanno portato a nuove interessanti scoperte.
A Selegas, inoltre, è stata ritrovata la statua in marmo bianco nota come la dea madre da Turriga.
La scoperta la fece un contadino nel 1935, all’interno di un cerchio di pietre legato – si presume – a un villaggio nuragico, in località appunto Turriga. Oggi il simbolo è noto e conosciuto anche perché legato a un omonimo e noto vino. Gli studiosi hanno avanzato l’ipotesi che si possa trattare di un idolo legato alla protezione domestica risalente al Neolitico. Oggi sappiamo di certo che la donna cruciforme di Turriga è un simbolo importantissimo legato alla famiglia e molto identificabile del territorio di Selegas e di tutta la Sardegna.
Grazie alla giornata di Saboris Antigus, Selegas sarà interamente visitabile e potrà proporre le sue bellezze al visitatore che sarà così invitato a tornare più volte durante tutto l’arco dell’anno.
Foto di Lorenzo Naitza