Prosegue l’insegnamento dell’educazione stradale nelle scuole di Quartu Sant’Elena. Dopo il sucesso dello scorso anno, il comune ha deciso di riproporre i due progetti “Edustradando” e “Carreralonga” che prevedono un supporto pedagogico all’assunzione di comportamenti corretti da parte dei giovanissimi quartesi, che poi nei prossimi anni saranno i protagonisti della viabilità cittadina. Da quest’anno è prevista l’estensione dei laboratori anche alla scuola primaria di secondo grado, dove verranno svolti al termine del programma studiato per quelle di primo grado. Tantissime le scuole che hanno scelto di partecipare a ‘Edustradando’; tra la fine di ottobre e il mese di novembre sono ben otto gli istituti coinvolti: via Vico – per 5 giorni, con diverse classi che aderiscono all’iniziativa – e via Beethoven, via Alghero e via Fieramosca, via San Benedetto e via Regina Margherita, via dei Cicloni, via Foscolo e via Perdalonga. In totale i bambini coinvolti sono oltre 400.
«Sia ‘Carreralonga’, il cui significato è “lunga strada”, che ‘Edustradando’ sono progetti che guardano al futuro, con l’auspicio ci possa essere appunto maggiore educazione, rispetto del prossimo, oltre che delle regole – commenta l’assessora della Viabilità, Barbara Manca -. I bambini oggi sono pedoni e spesso anche ciclisti, domani saranno automobilisti: insegnare loro i comportamenti corretti è un dovere civile, un investimento sulla sicurezza dell’oggi e del domani. Le risposte avute l’anno scorso ci hanno spronato a proseguire quest’anno con ancora maggiore convinzione.»
«I bambini prendono parte a veri e propri giochi di ruolo, con i personaggi che poi, nel corso del laboratorio, vengono anche invertiti, affinché tutti potessero immedesimarsi meglio e capire i diversi compiti – aggiunge l’assessora della Pubblica Istruzione, Cinzia Carta -. Conquistare la loro attenzione è infatti determinante perché apprendano più facilmente e più rapidamente, e anche in tal senso stiamo ottenendo ottimi riscontri. L’interesse e la disponibilità messi in campo dalle scuole confermano che il lavoro portato avanti è condiviso e porta risultati concreti.»
Antonio Caria