Il Consiglio comunale di Porto Torres ha approvato all’unanimità il programma di ripartizione di 4 milioni di euro per la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio boschivo su terreni che insistono in prossimità di aree interessate da forme gravi di deindustrializzazione, da cave dismesse, da impianti di incenerimento da rifiuti solidi urbani o di produzione di energia da fonte fossile, in attuazione della deliberazione della Giunta Regionale n. 20/84 del 30 giugno 2022 ed economie annualità 2020.
Il comune di Porto Torres è uno dei 53 comuni della Sardegna per i quali la Regione ha disposto l’assegnazione di un finanziamento complessivo da 4 milioni di euro per l’aumento, la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio boschivo su terreni che insistono in prossimità di aree interessate da forme gravi di deindustrializzazione, da cave dismesse, da impianti di incenerimento da rifiuti solidi urbani o di produzione di energia da fonte fossile. Il Programma di ripartizione dei fondi è stato approvato dalla Giunta regionale con delibera del 30 giugno 2022. Al comune turritano è stato assegnato il finanziamento più alto da 160mila euro. Dall’esecuzione degli interventi per l’attuazione della deliberazione del 17 luglio 2020 sono state inoltre accertate economie per oltre 76mila euro. Pertanto, complessivamente, sono disponibili risorse pari a 236.778,54 euro.
L’approvazione del Programma di ripartizione ha ottenuto l’unanimità da parte dell’assemblea, dopo aver già ottenuto il parere concorde della Commissione Ambiente lo scorso 31 ottobre. Gli interventi, che devono essere attuati nel rispetto degli obiettivi di recupero ambientale, rappresentano uno strumento sinergico, integrativo e complementare rispetto alle politiche attive del lavoro, così come definite dalla Giunta regionale, e garantiranno l’occupazione di 17 lavoratori (1 capo squadra, 11 giardinieri e 5 operai comuni) assunti per 30 ore settimanali per 4 mesi. Appena ottenuta l’approvazione da parte del Consiglio, gli uffici tecnici comunali hanno disposto l’avvio del cantiere e immediatamente è partita la richiesta all’Aspal (Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro) al fine di stilare la nuova graduatoria relativa all’affidamento dell’incarico ai giardinieri, mentre sono già state individuate le altre figure necessarie. Il servizio, tenendo conto dei benefici per la collettività e degli obiettivi di efficienza, economicità e qualità è affidato alla società in house Multiservizi Porto Torres s.r.l. Le aree di intervento sono 7: Via Pirandello, Via IV Novembre, Via Sassari, Via dell’industria-Via Sassari, Parco Baden Powell, Via Rum, Via dell’industria nelle quali si interverrà attraverso la pulizia del terreno con mezzi meccanici, la potatura di piante esistenti e la messa a dimora di specie arboree ed arbustive endemiche. È prevista inoltre la realizzazione di staccionate e sedute in legno e di percorsi pedonali.
«L’approvazione del programma di ripartizione e il conseguente avvio dei cantieri di forestazione – ha commentato il sindaco Massimo Mulas – rappresentano una boccata d’ossigeno per il territorio in termini occupazionali. Tutta l’amministrazione intende cogliere ogni opportunità e ogni risorsa disponibile per ricondizionare le aree cittadine affinché possano essere idonee a ospitare attività sociali, sportive e conviviali. Grazie all’intercettazione di progetti concreti – ha concluso il primo cittadino – vogliamo contribuire affinché determinate categorie di lavoratori restino inseriti nel circuito impiegatizio.»
«L’approvazione del programma di ripartizione e il conseguente avvio dei cantieri di forestazione – ha commentato il sindaco Massimo Mulas – rappresentano una boccata d’ossigeno per il territorio in termini occupazionali. Tutta l’amministrazione intende cogliere ogni opportunità e ogni risorsa disponibile per ricondizionare le aree cittadine affinché possano essere idonee a ospitare attività sociali, sportive e conviviali. Grazie all’intercettazione di progetti concreti – ha concluso il primo cittadino – vogliamo contribuire affinché determinate categorie di lavoratori restino inseriti nel circuito impiegatizio.»