C’è preoccupazione anche nelle aziende del Nord Sardegna per la diffusione della lingua blu. «Siamo vigili sul territorio per capire come stanno evolvendo i contagi di blu tongue per i nostri allevamenti bovini – sottolinea il presidente di Coldiretti Nord Sardegna, Antonello Fois – e siamo sempre attivi nel collaborare con tutte le istituzioni preposte per sostenere il lavoro dei nostri allevatori che hanno programmato le vendite degli animali e fronteggiano tanti problemi legati ai costi di produzione questa ormai è una malattia che colpisce ogni anno, a varie ondate, i nostri capi di bestiame ed è per questo che bisogna continuare a garantire al massimo la profilassi, la gestione delle campagne vaccinali e la movimentazione dei capi, senza dimenticare i ristori per le imprese colpite.»
Dal mondo delle campagne c’è sempre la richiesta, dunque, di attenzione alla circolazione dei bovini anche perché, sottolineano gli allevatori di Coldiretti «avere gli animali fermi vuol dire non incassare e, al tempo stesso, sostenere ulteriori spese questo soprattutto in un momento storico in cui i costi di produzione sono molto alti, compresi quelli di acquisto di foraggere in ulteriore aumento, considerata l’annata siccitosa e di conseguente scarsità di pascoli, che sta portando gli allevatori a dover acquistare più mangimi».
Da Coldiretti Nord Sardegna, intanto, arriva anche la richiesta di «rilanciare sul bando di riproduttori bovini – precisa il direttore Ermanno Mazzetti – si tratta di un intervento che è molto atteso dai nostri allevatori e che gli consente un ulteriore aiuto in un momento come questo».
Antonio Caria