Hanno portato in alto il nome della Sardegna nella scienza e nella medicina, nel giornalismo e nelle istituzioni, nel mondo accademico, in quello agricolo e in quelli artistici, dello spettacolo e dell’arte in generale, senza dimenticare lo sport. Ma sono anche e, soprattutto, instancabili lavoratrici e professioniste nei loro campi. Sono esempi di grande cuore e solidarietà, di forza d’animo e di volontà. Sono le donne di Sardegna che Coldiretti Donne Impresa Sardegna ha voluto ringraziare per il loro contributo alla società con la consegna del premio Feminas 2023.
Feminas. L’appuntamento, ormai consolidato come premio delle donne alle donne, è arrivato alla sua settima edizione e i premi sono stati consegnati oggi a Cagliari nella splendida cornice di Palazzo Doglio. L’evento ha permesso di mettere insieme nove storie di donne che nutrono il mondo davanti a un parterre d’eccezione per una giornata dedicata al vero motore della società, le donne. E non è mancato il messaggio, mai come oggi fondamentale, della necessità di contrastare tutti i giorni le violenze che ancora troppo spesso vedono vittime le donne. All’appuntamento, organizzato e coordinato da Maria Gina Ledda, coordinatrice regionale di Donne Impresa di Coldiretti, hanno preso parte oltre ai vertici di Coldiretti Sardegna, il presidente Battista Cualbu e il direttore, Luca Saba, anche la presidente nazionale di Donne Impresa, Mariafrancesca Serra, tutte le rappresentanti regionali e territoriali di Coldiretti Donne Impresa, oltre che quelli di Coldiretti e delle tante personalità che non sono volute mancare all’evento 2023.
I premi. A ritirare il premio sono state Maria del Zompo, primo rettore donna in Sardegna, per «una carriera dedicata alla ricerca e all’insegnamento per educare le giovani menti al valore della ricerca scientifica. Grazie alla sua grande competenza è stata la prima donna Rettore di una Università in Sardegna, contribuendo a far superare i divari di genere nel mondo universitario sardo»; Verina Olla, la «memoria storica del mondo delle api in Sardegna che ha fatto della sua passione la sua vita, in difesa di una delle tradizioni più genuine dell’agricoltura isolana. Ancora oggi, da apicultrice più longeva nell’isola, è punto di riferimento per tutti»; il medico Pietrina Ticca, perché «la diffusione della cultura della donazione degli organi in ambito ospedaliero e tra la popolazione è il punto di partenza di una vita fatta di impegno costante a supporto della gente. Grazie a questo il reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale ‘San Francesco’ di Nuoro è ormai eccellenza della sanità isolana»; Virginia Pishbin, per il suo «impegno costante per la difesa dei diritti dei più deboli e delle donne, in particolare iraniane, che è la base della sua vita. Lontano dalle sue radici a causa del regime, continua nel suo grande impegno per il riconoscimento dei diritti»; la giornalista Incoronata Boccia «professionista di estrema competenza, meticolosità e maestria, capace di esplorare e raccontare ogni lato del mondo dell’informazione in modo fruibile a tutti. Esempio di grande professionalità si è guadagnata, di diritto, un ruolo di primo piano nelle maggiori testate nazionali»; la violinista di caratura mondiale, Anna Tifu «enfant prodige della musica classica, famosa in Italia e nel mondo per il suo grande talento, grazie alla sua straordinaria preparazione artistica ha collaborato con i più grandi maestri e direttori d’orchestra, interpretando con maestria ogni lato della musica classica»; la mezzofondista Claudia Pinna «donna di Sport, sempre pronta a superare ogni suo limite nella disciplina è protagonista in Italia e alla ribalta internazionale. Con costanza e dedizione raggiunge sempre nuovi traguardi dimostrando che lo sport non ha confini»; Maria Giovanna Cherchi «voce della Sardegna e della tradizione, che con il suo grande talento musicale tiene viva la cultura sarda espressa nella canzone in ‘limba’. Un esempio per le nuove generazioni di cantanti sardi che in lei possono trovare ispirazione artistica» e l’insegnante, Rossana Durzu per il suo «amore per l’insegnamento, per la formazione dei più piccoli e per la solidarietà che sono stati i suoi punti di riferimento. L’umanità, la sensibilità e la grande disponibilità verso il prossimo sono stati i lasciti alle persone che la conoscono, andando oltre i pregiudizi e le barriere sociali».