Letture, riflessioni, ricordi e poesie abilmente costruite da Ambra Pintore hanno tessuto le trame della memoria che ha animato la creazione della mostra “La luce del colore”, dedicata ad Antonio Corriga. Un omaggio all’artista nell’anno che lo avrebbe visto compiere cento anni. Antonio Corriga era nato nel 1923, ad Atzara. E’ mancato nel 2011.
Pubblico attento, sala colma ben oltre ile aspettative hanno accompagnato i due curatori, Sabina Corriga e Antonello Carboni, nella presentazione dello spirito della mostra che raccoglie i sentimenti più profondi dell’artista atzarese ed oristanese: Antonio Corriga.
Di lui si è ricordato il senso profondo della socialità, della condivisione di esperienze e sentimenti, di amicizia e di fede operaia e politica che lo spingeva a lottare, con la forza anche delle sue proprie armi, l’arte, per un mondo migliore.
Il pubblico lo ha capito e l’arte del Maestro, il suo sentire, sono stati resi ancora più avvicinabili grazie al dialogo fra Ambra Pintore e i curatori.
Una serata affettuosa di ricordi. Una presentazione di una “non mostra” ma di un omaggio semplice e affettuoso all’Uomo, prima che all’artista.
Sabina Corriga e Antonello Carboni, curatori dell’esposizione, non hanno voluto ricordare il Maestro con un’antologica di opere, né con un percorso narrato per immagini incentrato sulla storia dell’artista.
La luce del colore è una raccolta di ricordi. Oltre cinquanta opere, molte mai esposte, di storie intime perché riservate agli affetti più personali, alle donne e uomini che hanno accompagnato Antonio Corriga nel viaggio della sua vita.
Ciascuna opera è una memoria di fatti e circostanze, di impegno sociale, di coerenza e speranza politica per una vita migliore per chiunque. Lo sguardo attento alla vita nel lavoro, all’impegno sociale, alla formazione delle nuove generazioni ed all’impegno che, come docente ed artista, considerava un imperativo civile da assolvere.
Lo scorrere di ciascun lavoro, con i suoi legami, è un’immersione nella temperie culturale del tempo: ricerca identitaria, slancio verso le tendenze del momento, rivendicazioni operaie e piani di rilancio di una Sardegna che abbandona la tradizione in favore di un miraggio industriale, predato e violato come le terre occupate.
Ed ecco, dunque, che le pitture ed i colori si vestono dell’uomo coerente e passionale, amante della sua terra, riservato e gioioso, schivo e irridente verso un mondo che voleva contribuire, con la sua arte, a rendere migliore.
Con questo sentire, Antonio Corriga si confrontava con la materia, con il vissuto da cui traeva ispirazione per le sue opere. Le correnti artistiche del tempo le anticipava, facendole tanto proprie da creare, in ciascuna di loro un narrato di sé.
Per questa ragione, i due curatori, quali figli devoti ed amorevoli, hanno scelto di festeggiare quelli che sarebbero stati i suoi cent’anni, proponendo un Antonio Corriga per la gran parte inedito, certamente unico, perché svelato nell’intimità dei suoi affetti e del suo pensiero.
La non mostra, è volutamente una galleria di ricordi dedicata al Maestro, ai suoi amici di sempre, ai suoi allievi, ai compagni di pensiero e sentire, ai legami familiari. È, insomma, un’esposizione più vicina ad un atto d’amore filiale che ad una mostra celebrativa.
La mostra e il catalogo sono realizzati con il contributo della Fondazione di Sardegna, con la direzione dell’Associazione Culturale Antonio Corriga, in coproduzione con Sémata Soc. Coop.
“Antonio Corriga La luce del colore” è ospitata nelle sale del Centro d’arte e cultura Exma del comune di Cagliari.