Un gioiellino splendente oltre ogni confine e che lascia incantati tutti quanti. Il Trofeo Internazionale “Città di Norbello”, edizione n° 14, sarà ricordato per la consapevolezza di avere a disposizione uno strumento sempre più attraente, capace di innalzare valori universali attraverso lo sfoggio di individualità pregiate che, impugnando la racchetta, esaltano un simbolo di aggregazione e condivisione radicato da decenni, per tanti la caratterizzazione di una porzione di vita spensierata trascorsa in circoli e oratori.
La dirigenza del Tennistavolo Norbello ha sempre cavalcato questa commistione tra professionalità e ruolo primario di socializzazione che in una giornata si condensa nel tripudio di forze umane, convergenti al fine di star bene, trarre energie positive per affrontare la vita con meno apprensioni.
Circolare per l’impianto di via Azuni costituisce una bella botta di vita: sorrisi, abbracci e strette di mano tra atleti, dirigenti, arbitri, vip e personalità della politica locale fanno dimenticare per qualche ora che là fuori, nel resto del mondo, anziché ragionare col dialogo si preferisce risolvere le asperità con strumenti abominevoli. E distribuire, a sorpresa, una rosa rossa alle giocatrici, è stato un piccolo ma profondo messaggio che il sodalizio norbellese ha voluto diffondere nella sempre più vigorosa lotta contro la violenza sulle donne.
Nella acclamata sfilata delle star, accompagnata dalla inconfondibile voce della giornalista e speaker d’eccezione Valentina Caruso, un pubblico emozionatissimo le segue con lo sguardo quando vanno a firmare lo speciale registrino dei ricordi; tra loro la testimonial paralimpica Elisa Trotti. La sua presenza ha fatto felici gli organizzatori, ma soprattutto è stata visibile la contentezza della campionessa camuna che grazie alla wild card ha respirato quella atmosfera d’alta quota che le mancava dal 2016, quando dovette fare a meno del braccio destro. L’essere diventata obbligatoriamente mancina le ha aperto nuovi orizzonti di abilità con la certezza di scoprirne tanti altri. Il destino ha voluto che la prima fase del torneo TOP 12 Assoluto la disputasse contro due avversarie di origine cinesi, notoriamente forti, ma l’euforia e la contentezza si leggevano comunque nel suo viso radioso.
La carta jolly è stata spesa anche nei confronti del classe 2007 Emanuele Cuboni, di Lanusei ma tesserato col Muravera TT, in rappresentanza di un settore giovanile sardo molto in fermento.
Iniezioni di ottimismo sono state trasmesse anche da Stefano Floris e la sua compagna Tiziana Nuvoli (Floris e Nu) che in un gazebo montato all’esterno ma prospiciente la struttura hanno predisposto una insolita presentazione letteraria. Lo scrittore di “Danzando sotto la pioggia”, prima romano di genitori sardi e diventato successivamente furterese incanta i presenti con le sue storie di vita vissuta, di imperiose scalate sugli Everest della vita e cadute libere nelle nostre personalissime Fosse delle Marianne. Ma tutto è bene quel che finisce bene, soprattutto se visitando l’Africa, non da turista, si percepiscono delle situazioni che possono erodere le fragili fondamenta materiali dell’universo occidentale e mutare radicalmente le percezioni col quotidiano.
Il tocco finale lo riservano le gare, cioè l’essenza della kermesse sportiva organizzata con la collaborazione della Federazione Italiana Tennistavolo, rappresentata dal vice presidente vicario nazionale Carlo Borella. Ai tifosi presenti sono piaciuti assai i verdetti finali che hanno premiato con mille euro a testa Nikoleta Stefanova, mai dimenticata per la sua militanza che ha lasciato il segno da queste parti, e Johnny Oyebode: in Sardegna ha cominciato una carriera sfavillante che si spera gli possa riservare tante altre soddisfazioni.