Il 13 dicembre 2023 ad Ulassai si terrà una giornata di studi per la chiusura del Progetto PRIN Showcave. La giornata di studi, organizzata dall’Istituto per la BieEconomia del CNR (CNR IBE) con la collaborazione dell’amministrazione comunale di Ulassai e dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna, illustra i primi risultati del Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN 2017) Showcave, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, e coordinato e realizzato dall’Università di Torino in collaborazione con CNR IBE, Politecnico di Torino, Università della Tuscia e Università di Ferrara.
Nell’occasione, inoltre, verrà aperto un tavolo di discussione tra mondo della ricerca, istituzioni e gestori, al fine di individuare un percorso di gestione sostenibile in grado di coniugare le esigenze di sviluppo sociale ed economico dei territori coinvolti, con quelle di tutela e protezione della biodiversità e degli ambienti di grotta. La giornata di studi si concluderà con la visita della grotta Su Marmuri.
Showcave è nato dalla consapevolezza che l’interesse scientifico e la frequentazione turistica degli ambienti sotterranei sono, negli ultimi anni, in continua crescita. Le grotte hanno assunto un ruolo di rilievo anche dal punto di vista economico, attirando ogni anno circa 1.5 milioni di turisti in Italia (in particolare in Sardegna, che risulta essere la prima regione per numero di grotte turistiche e dove si raggiungono anche i 200.000 visitatori/anno). La frequentazione di questi ambienti genera inevitabilmente un impatto. Il monitoraggio dei vari indicatori ambientali, attuato attraverso metodi e strumenti innovativi, è quindi fondamentale per definire la capacità portante del sistema e prevenire o limitare alterazioni, mantenendo gli impatti entro una soglia accettabile di reversibilità.
Le attività di ricerca e di monitoraggio del progetto Showcave hanno consentito di caratterizzare in modo accurato gli impatti ambientali causati dalla fruizione turistica delle grotte. Gli studi, che coinvolgono 12 grotte turistiche italiane e 5 unità di ricerca, hanno avuto un carattere fortemente multidisciplinare con particolare attenzione alle diverse componenti dell’ambiente ipogeo, coprendo tematiche di carattere biologico, paleontologico, geologico, idrogeologico, e fisico. Gli obiettivi di fondo sono la quantificazione degli impatti diretti e indiretti dovuti alla frequentazione turistica e l’individuazione delle migliori soluzioni
per mitigarli e prevenirli in un’ottica di gestione sostenibile.
In Sardegna, il CNR IBE ha avviato, a partire dal marzo 2021, il monitoraggio ad alta frequenza dei parametri fisici dell’atmosfera di quattro grotte sarde (Grotte di Nettuno e Verde ad Alghero, Su Marmuri a Ulassai e del Bue Marino a Dorgali), al fine di analizzare le dinamiche naturali delle masse d’aria e valutare le sue modificazioni in relazione alle presenze turistiche, con lo scopo di definire una “capacità di carico” sito-specifica.