«I dati degli arrivi e delle presenze, riferiti all’anno che sta per terminare, confermano la Sardegna come meta consolidata nel panorama turistico nazionale e internazionale, addirittura in crescita rispetto ad un anno record come il 2019. Sono risultati soddisfacenti, ma dobbiamo adeguare la nostra offerta turistica alla domanda che è in continua evoluzione. Perciò, in collaborazione con l’Università di Sassari, abbiamo predisposto il ‘Piano strategico regionale del turismo 2023-2025’ per definire le linee strategiche e le azioni di pianificazione per la gestione delle attività turistiche all’interno di un quadro di azioni coerenti e ben orientate.»
Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, in occasione della Conferenza permanente del turismo, che è servita a presentare il lavoro svolto dai quattordici tavoli tematici organizzati per la definizione del ‘Piano’: Turismo costiero (balneare e nautico); delle Aree interne; Culturale e museale; Archeologico; Identitario; Religioso, dei Cammini e dei Borghi; Rurale e naturalistico; Enogastronomico; Sportivo; Sanitario e del benessere; Letterario; Cineturismo; Congressi ed eventi; Trasporti.
«Il ‘Piano strategico’ – ha aggiunto l’assessore Gianni Chessa – è nato al termine del proficuo lavoro svolto dall’Università sassarese, che, attraverso un processo di partecipazione degli attori locali e dei portatori di interesse dei diversi segmenti del turismo isolano, ha realizzato un documento ricco e concreto. Vogliamo consolidare il potenziamento della Sardegna nel mercato turistico, dando vita anche ad un cambio di rotta per quanto riguarda la pianificazione strategica, a partire dalla costruzione di una cornice comune, all’interno della quale possano svilupparsi in maniera coerente e coordinata azioni e iniziative promosse a livello locale. Ovviamente, non può essere considerato definitivo perché si tratta di un documento che necessita di un continuo aggiornamento, grazie anche alla proficua collaborazione di tutte le componenti della filiera.»
«I pilastri del successo turistico della Sardegna sono rappresentati non solo da un’inestimabile ricchezza paesaggistica, ambientale e naturale, ma anche da un importante patrimonio storico, artistico e archeologico. Il turismo, grazie ad un continuo arricchimento dell’offerta, può andare oltre la classica stagione balneare per diventare definitivamente un volano per lo sviluppo e la crescita della Sardegna. È un settore che deve viaggiare in perfetta sinergia con gli altri settori produttivi dell’Isola», ha concluso l’assessore regionale del Turismo.