«Il centrodestra al governo del Paese e della Sardegna si dimostra particolarmente coeso e compatto, questa volta nel perseguire un piano di ri-dimensionamento scolastico che ha l’effetto di assestare un colpo terribile alla nostra Isola. Un disegno che spezza la pur precaria connessione tra l’infrastruttura sociale fondamentale per l’uguaglianza dei cittadini e per promuovere le possibilità delle persone e delle comunità territoriali di crescere nella prosperità, ovvero la scuola, e il territorio della Sardegna.»
Lo affermano, in una nota, i parlamentari sardi del Partito democratico Marco Meloni e Silvio Lai.
«Gli istituti scolastici autonomi passano dagli attuali 270 a 228: tra soppressioni e accorpamenti, per interi territori lo spettro dello spopolamento indotto da politiche pubbliche sbagliate sembra sempre più un destino ineluttabile – aggiungono i due parlamentari del Pd -. Occorre agire immediatamente, e farlo è una responsabilità del centrodestra al Governo, a Cagliari come a Roma. Può ancora approvare l’emendamento del Partito democratico alla legge di Bilancio nazionale – per ora bocciato in Senato – con il quale abbiamo chiesto una deroga rispetto ai criteri stabiliti a livello nazionale, in attuazione del principio di insularità recentemente inserito in Costituzione, così da abbassare la soglia degli alunni necessari per il mantenimento di un’autonomia scolastica. Può decidere – come chiede Anci Sardegna, come chiedono tutti i sindaci della nostra Isola – di rimandare di un anno l’entrata in vigore della riforma, così da consentire alla Regione di esercitare in pieno le proprie competenze in materia. Può votare la proposta di legge presentata in Consiglio regionale dal centrosinistra. Può fare molte cose, finora non ne ha fatto nessuna.»